Search

La solidarietà è una legge della vita, non meno che la lotta

La solidarietà è una legge della vita, non meno che la lotta

Raccogliamo qui alcuni comunicati di gruppi e realtà locali che ci sono arrivati.
Gli annunci di contenimento espressi ormai da settimane sono utili e importanti, non intendiamo negarlo. Seppur giuste queste restrizioni per non aggravare l’epidemia, Noi avremmo auspicato che ragione , buon senso e solidarietà verso il prossimo fossero le parole chiave, senza un uso di strumenti di ordine pubblico e militare per le strade a rammentarci cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo fare, usando le multe come mezzo di insegnamento. La messa in pratica del sistema del bastone e della carota. Noi sappiamo che uno dei valori piu importanti e il mutuo soccorso, il che significa prendersi cura anche delle persone piu deboli e piu fragili della nostra società. Non c’e vera libertà se non si prendono in considerazione gli altri. Non possiamo assolutamente accettare, che ancora una volta, l’ apparato statale continui a difendere i patrimoni di pochi, facendosi scudo delle vite dei lavoratori e dei loro cari Ancora oggi molte industrie del Comprensorio Apuo Versiliese non necessarie sono attive. Essendo a “Monte” di una filiera autoctona importante e per alcuni considerata “sacra”, non v’e stato da parte delle autorità locali, provinciali e regionali nessuna presa di posizione al riguardo per sospenderla. Diamo il nostro pieno supporto e un grande ringraziamento a tutti coloro che in questo momento critico continuano a lavorare in quanto lavoratori necessari: Medici ,infermieri, OSS, cassieri nei supermercati, addetti alle pulizie ed ai trasporti che in centinaia di migliaia rischiano ogni giorno di venir contagiati per garantire a noi cittadini di poter vivere serenamente questo periodo. Diamo nostra estrema e dura condanna a tutti i padroni, che fanno lavorare le persone in posizioni non necessarie, solo per garantire i loro profitti, mettendo in pericolo i dipendenti e i loro parenti. A coloro che gestiscono lo stato, e che hanno minimizzato i pericoli di questo virus per non rallentare la macchina capitalista. Invitiamo, pertanto, tutti coloro che possono farlo, ad esercitare il loro diritto di recesso al piu presto! Non moriamo per dei capitalisti! Ricordiamoci ancora una volta che questa epidemia non è uno scherzo! Le masse stanno reagendo : Iniziano gli scioperi spontanei legati alla sicurezza sul lavoro , nelle scuole anche se “sospese” si produce gel igienizzante, singoli e piccoli gruppi hanno iniziato a produrre mascherine e dove non arriva l’inventiva del uomo ecco che la solidarietà indiretta, come le Associazioni ONG e singoli, si prodigano a raccogliere fondi per gli ospedali, a portare sostegno e cibo a chi necessita aiuto, tutto autogestito e dal basso applicando il sistema dell’aiuto reciproco: proteggiamoci, proteggiamo i nostri cari, i nostri vicini; solo cosi proteggeremo noi stessi e tutti. Saremo, soprattutto e particolarmente vigili, dopo la crisi, di fronte a misure liberticide e repressive che, senza dubbio, ci verranno nuovamente presentate, se necessario. Solidarietà, Mutuo Appoggio e Coraggio.

Gruppo Germinal FAI Carrara
———————————————————————————————————————-

Resistere oggi, rivendicare domani.

Nulla sarà più come prima. L’ottimismo è d’obbligo per superare queste settimane; la ragione ed i sentimenti, pure.
Nell’incertezza angosciante alimentata dalle locandine scandalistiche dei quotidiani e dalle bufale sui social, alcuni elementi risaltano: 1) la voglia di informazione e sostegno reciproco prevalgono sugli egoismi e le meschinerie; 2) le chiacchiere urlate per riempire il vuoto della politica non trovano lo stesso spazio del passato recente.
Alla Giorgia italiana è stato ricordato che il silenzio è d’oro, a riprova poi della perdita dei consensi del capitone padano trascinato in basso anche dall’operato (e dal parlato) dei suoi governatori.
Alla stessa maniera mostra tutta la sua vacuità chi si affanna a fare comunicati per lanciare i suoi j’accuse, e chi aspetta il domani convinto che le sue verità finalmente trionferanno, o chi resta chiuso nelle sicurezze fasulle delle verità condivise sui social.Quello che si costruisce oggi, servirà per domani.
Oggi nella maggior parte dei casi si aspetta, si spera, si resiste, in un sentore comune della gravità della situazione che accomuna chi sta a casa e chi continua a lavorare per mandare avanti la baracca. La baracca nostra, delle nostre vite, non quella del profitto, scambiato con la sicurezza della propria salute) di cui se ne hanno le tasche piene.Sono le pratiche partecipate ed i sentimenti onesti, le idee argomentate e le relazioni inclusive che permettono di andare avanti, senza bisogno né di legittimazioni dall’alto né di controinformazione dal basso.
Tutto questo serve oggi, e servirà domani per ricostruire una società più giusta. Servono gli scioperi improvvisati e le denunce dei lavoratori, il grido di dolore dei carcerati e dei sanitari, la solidarietà e la disciplina di classe di tutti contro la diffusione del virus. La determinazione, ed anche la disperazione, di oggi, serviranno per rivendicare diritti e garanzie domani. Il resto sono chiacchiere da bar, da talk show, da chat.


FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

——————————————————————————————————————-

Un reddito garantito per tutti
Facciamo pagare anche questa crisi ai padroni

In questi giorni moltissime lavoratrici e lavoratori sono costretti a casa dai provvedimenti emessi dal governo per fronteggiare il Covid-19. Ma non tutti coloro che restano a casa hanno la garanzia di un reddito fisso derivante da lavoro o da pensione o da altre entrate, tale da potersi permettere di resistere per diverse settimane.
Sono centinaia di migliaia le persone che vivono di precarietà, di lavoro instabile e nero, e che in questo periodo di segregazione per decreto è come fossero diventate invisibili. Nel Sud, dove la disoccupazione e la precarietà sono una regola, starsene a casa senza neanche la possibilità di arrangiarsi è una vera e propria condanna.
E’ certo che alla fine della crisi coronavirus moltissime persone saranno più povere di prima, e nello stesso tempo più disperate ed esasperate. 
I provvedimenti di sostegno economico emessi dal governo escludono la massa dei lavoratori fantasma che sfuggono a qualsiasi forma di istituzionalizzazione del loro rapporto di lavoro: senza contratto, senza copertura previdenziale, senza nessuna garanzia, oppure con contratti di precarietà legalizzati (negli anni i governi ne hanno normati a centinaia) che non sono sufficienti ad assicurare una vita decente, questo grosso spezzone di classe proletaria adesso è segregato in casa ad aspettare che l’incubo finisca.
Per queste persone è necessario lottare affinché si varino programmi di distribuzione di un salario di sopravvivenza: si chiami reddito di quarantena o reddito universale, va erogato da subito a tutti coloro che attraversano le più dure difficoltà.
La crisi Covid-19 ha messo in risalto le tante ingiustizie del sistema sociale in cui viviamo: quelle di una sanità massacrata dai tagli, quelle di una ideologia liberista che ha sacrificato la stragrande maggioranza della popolazione, i suoi diritti, le sue conquiste, al dio-profitto; quelle di una società dove gli sprechi per le grandi opere inutili e dannose o per la follia militare (70 milioni al giorno di spese solo in Italia), sono all’ordine del giorno; quelle di una minoranza che si arricchisce sempre di più persino sulle disgrazie altrui. Come sta avvenendo in questo preciso momento in cui le Borse di tutto il Mondo, rimaste “miracolosamente” aperte, assicurano la continuità della speculazione finanziaria.
Tra queste ingiustizie la più grande riguarda i milioni di lavoratori precari e disoccupati, le centinaia di migliaia di persone che si arrabattano con un lavoro in nero, le centinaia di migliaia di pensionati con redditi al minimo, le migliaia e migliaia di senza tetto, invitati cinicamente dal governo a “stare a casa” e pure multati, le migliaia di immigrati cacciati fuori dalle strutture di accoglienza e dati in pasto al mercato del lavoro clandestino.
Per questo occorre che vi sia un reddito di sopravvivenza che consenta a tutti di  affrontare questi momenti con dignità. 
Come sarà necessario trarre un grande insegnamento da questo momento: mettere il benessere delle classi più deboli in cima alle priorità sociali, rafforzare le strutture socio- sanitarie e tutti i servizi pubblici, far pagare la crisi ai padroni, ai ricchi, agli speculatori di ogni risma.

Federazione Anarchica Siciliana
fas.corrispondenza@inventati.org – 24 marzo 2020

Articoli correlati