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Dai leoni agli sciacalli

Dai leoni agli sciacalli

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La vicenda dell’assemblea dei lavoratori dipendenti dalla Soprintendenza per il Colosseo,‭ ‬il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica Centrale svoltasi il‭ ‬18‭ ‬settembre e,‭ ‬soprattutto,‭ ‬del clamore mediatico e delle prese di posizione politiche e sindacali che ne sono seguite porta l’attenzione,quanto meno,‭ ‬su due ordini di questioni.
In primo luogo,‭ ‬verifichiamo l’esattezza di quanto affermava nel merito‭ ‬del falso Carlo Goldoni‭ “‬Le bugie sono per natura così feconde,‭ ‬che una ne suole partorir cento.‭” ‬.

Tutta la discussione sull’assemblea,‭ ‬infatti,‭ ‬nasce da una menzogna e cioè dall’affermazione che un’assemblea imprevista ha determinato gravi disagi ai visitatori e un danno di immagine all’Italia.
Il fatto che l’assemblea non fosse affatto imprevista,‭ ‬che fosse stata regolarmente comunicata ed autorizzata una settimana prima del suo svolgimento,‭ ‬che trattasse di questioni serie,‭ ‬per citarne solo una,‭ ‬il mancato pagamento delle indennità di turnazione e degli straordinari è emerso immediatamente ma,‭ ‬questo è il fatto interessante,‭ ‬è stato considerato irrilevante e non ha in alcun modo bloccato l’azione de governo nella direzione della riduzione delle libertà sindacali.

Nella gara delle scemenze,‭ ‬peraltro sintomatiche del clima sociale,‭ ‬si distingue Francesca Barracciu,‭ ‬Pd,‭ ‬Sottosegretaria di Stato ai Beni Culturali che,‭ ‬via Twitter,‭ ‬scrive:
‭”‬Ass sindacale che danneggia centinaia di turisti paganti che dedicano‭ ‬1‭ ‬giorno di ferie al‭ ‬#Colosseo e decine di guide turistiche è‭ ‬1‭ ‬reato‭! ” ‬per poi,‭ ‬di fronte allo stupore suscitato dalla sua dichiarazione,‭ ‬fare un mezzo passo indietro,‭ ‬aggiungendo‭ “‬Reato in senso lato.‭ ‬Con la parola reato ho voluto esagerare perché è stato fatto un danno enorme.‭ ‬Ho usato reato,‭ ‬ripeto,‭ ‬in senso lato.‭”‬.
Alle farneticazioni di Francesca Barracciu la risposta più spassosa la da‭ ‬Flavio Briatore proprietario di locali alla moda quali il Billionaire a Porto Cervo,‭ ‬Montecarlo e Cortina d’Ampezzo,‭ ‬il Twiga a Marina di Pietrasanta e Montecarlo e del lussuosissimo resort Lion in The Sun a Malindi in Kenya nonché consorte di Elisabetta Gregoraci nell’inedito ruolo di difensore degli interessi dei lavoratori‭ “‬I dependenti‭ (‬sic‭) ‬devono essere pagati,compresi gli arretrati.‭ ‬bisogna assumere e evitare gli straordinari.‭ “‬.

Ma se Elisabetta Barracciu si rende ridicola,‭ ‬non mancano interventi più pesanti e pregni di conseguenze.‭ ‬Dario Franceschini,‭ ‬Ministro dei Beni Culturali e Turismo‭ “‬La misura è colma.‭ ‬Proporrò al presidente Renzi di inserire subito i musei tra i servizi pubblici essenziali‭”‬,‭ ‬e‭ ‬Matteo Renzi,‭ ‬Presidente del Consiglio non si fa attendere,‭ ‬sempre via Twitter risponde‭ “‬Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l’Italia.‭ ‬Oggi decreto legge‭ ‬#Colosseo#lavoltabuona‭” ‬.
Detto fatto,‭ ‬il colpo è dato con la benedizione,‭ ‬tecnica per la gran carità,‭ ‬di Roberto Alesse,‭ ‬presidente della Commissione di Garanzia dell’Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali‭

“La chiusura ai visitatori dei principali siti archeologici della Capitale,‭ ‬motivata da un’assemblea sindacale‭ (‬peraltro regolarmente convocata‭)‬,‭ ‬porta,‭ ‬ancora una volta,‭ ‬alla ribalta l’urgenza di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali.‭ ‬Lasciare la fruizione del nostro patrimonio culturale fuori dai servizi pubblici vuol dire continuare a dare una pessima immagine del Paese ai cittadini e ai milioni di turisti che quotidianamente scelgono di vistare le nostre città‭”‬.‭
A questo punto è lecita la domanda del perché si sia messa in piedi questa sceneggiata,‭ ‬che peraltro segue altre campagne mediatiche di argomento e tono analogo.‭
A mio avviso l’obiettivo non sono certo lavoratrici e lavoratori dei siti museali,‭ ‬le cui ore di sciopero annuali non sono certo particolarmente alte e il cui impatto,‭ ‬laddove scioperino,‭ ‬sull‭'”‬economia nazionale‭” ‬non è affatto significativo come dimostra il fatto banale che in Francia,‭ ‬Inghilterra ed altri paesi europei scioperi di questo comparto vi sono regolarmente non producono crisi isteriche analoghe a quelle alle quali assistiamo.

L’obiettivo,‭ ‬a mio avviso,‭ ‬vero è il diritto di sciopero nei trasporti,‭ ‬nella sanità e nella scuola che,‭ ‬nonostante le limitazioni,‭ ‬continua ad essere un problema per un governo che in modo evidente ha come riferimento esclusivamente gli interessi padronali e in cantiere un ulteriore taglio alla spesa sociale.‭
Accanto a questo obiettivo,‭ ‬inoltre,‭ ‬il governo accarezza quello della svendita a prezzi di realizzo delle partecipate degli Enti locali a favore di imprenditori amici‭; ‬per poter riuscire in quest’impresa il governo deve attuare una stretta ulteriore sugli scioperi‭ (‬vietandoli di fatto‭) ‬e procedere a licenziamenti di massa in tutto il comparto.
In questo modo di procedere i due democristiani Franceschini e Renzi si scoprono uguali ai vecchi stalinisti che,‭ ‬in nome dell‭'”‬interesse generale‭” ‬ovviamente individuato da loro,‭ ‬cancellarono ogni diritto dei lavoratori.‭ ‬E‭’ ‬sintomatica in questo senso la riscoperta della legislazione d’emergenza.‭
Il decreto che impedisce lo sciopero nel settore museale viene scritto ed emanato in una sera,‭ ‬come se ci si trovasse in stato di guerra.

Guerra è la parola giusta:‭ ‬Renzi e il suo governo hanno dichiarato un conflitto senza quartiere ai lavoratori in nome dell’unità della nazione contro il nemico interno ed esterno.‭ ‬In quest’ottica chi sciopera è un sabotatore e come tale va trattato.‭
E‭’ ‬evidente,‭ ‬quindi,‭ ‬la gravità della situazione‭; ‬non ipotetici diritti dei sindacati,‭ ‬ma concreti diritti di lavoratrici e lavoratori vengono gettati alle ortiche.
D fronte alla forzatura del governo il fronte sindacale istituzionale si è mosso,‭ ‬come di regoa,‭ ‬in ordine sparso.‭ ‬La segretaria generale della‭ ‬Cisl Annamaria Furlan si esibisce in una presa di posizione che avebbe suscitato l’ammirazione del mio conterraneo Ponzio Pilato‭
“E‭’ ‬sbagliato prendere in ostaggio i turisti come è accaduto oggi a Roma,‭ ‬a causa di un’assemblea sindacale,‭ ‬tra l’altro autorizzata dalla dirigenza.‭ ‬Ma il problema non si risolve con un decreto legge o sollevando polveroni mediatici contro il sindacato e i lavoratori.‭ ‬Occorre un confronto serio per trovare una soluzione equilibrata,‭ ‬il ministro Franceschini verifichi se la sua dirigenza è in linea con la nostra disponibilità al confronto‭”‬.‭

Provo a tradurre in italiano,‭ ‬Annamaria Furlan rivenica la concertazione,‭ ‬i diritti dei lavoratori sono trattabili ma li trattiamo noi.
Altrettanto pilatesco ma,‭ ‬come di consueto,‭ ‬più ruspante Carmelo Barbagallo,‭ ‬segretario generale della Uil
“L’assemblea è un diritto sancito dallo Statuto dei lavoratori,‭ ‬ma dobbiamo stare attenti a non trasformare le ragioni che abbiamo in un problema per i cittadini e i turisti.‭ ‬Il premier non perde occasione per scagliarsi contro i sindacalisti,‭ ‬ma l’assemblea al Colosseo è stata convocata dai lavoratori di quel sito,‭ ‬eletti nelle Rsu,‭ ‬e non dai sindacati‭”‬.
Susanna Camusso,‭ ‬segretaria generale della CGIL mostra,‭ ‬lo si deve riconoscere,‭ ‬attitudini meno ambigue
“Stiamo diventando uno strano paese,‭ ‬ogni volta che c’è una assemblea sindacale si dice che non si può fare.‭ ‬Capisco che si debba fare attenzione al turismo ma allora si dica chiaramente che i lavoratori non possano più avere strumenti di democrazia‭”‬.‭

Peccato che la CGIL abbia,‭ ‬con CISL e UIL,‭ ‬stipulato,‭ ‬per stare ai tempi più recenti,‭ ‬l’accordo del‭ ‬10‭ ‬gennaio‭ ‬2014‭ ‬con Confindustria ed altre associazioni padronali per ridurre seccamente le libertà sindacali al fine di rafforzare il monopolio della rappresentanza per i sindacati concertativi‭ ‬.
Dal nostro punto di vista deve essere chiara la direzione di marcia dell’avversario e,‭ ‬di conseguenza,‭ ‬quali siano le iniziative possibili per contrastarla efficacemente.
Fatto salvo che lo sciopero non è un‭ “‬diritto‭” ‬regolato dal padronato e dallo stato ma uno strumento d’azione volto al fine di ottenere dei risultati e,‭ ‬sulla base della logica emergenziale che il governo ci impone,‭ ‬uno strumento della guerra sociale,‭ ‬non è indifferente il quadro giuridico.

Su questo terreno,‭ ‬quello delle libertà,‭ ‬si tratta di costruire il fronte più largo possibile fra i soggetti sindacali,‭ ‬politici,‭ ‬sociali,‭ ‬culturali disposti a schierarsi senza ambiguità in difesa degli interessi dei lavoratori e per l’autonomia del movimento di classe e di lanciare una campagna di informazione e di azione per la libertà di organizzazione e di sciopero.
Su questo fronte,‭ ‬nei prossimi mesi,‭ ‬misureremo la reale natura dei soggetti in campo.

Cosimo Scarinzi

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