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La solidarietà "selettiva"

La solidarietà "selettiva"

Kurdish People's Protection Units (YPG) fighters take up positions inside a damaged building in al-Vilat al-Homor neighborhood in Hasaka city, as they monitor the movements of Islamic State fighters who are stationed in Ghwayran neighborhood in Hasaka city, Syria July 22, 2015. A Syrian Kurdish militia said on Monday it was in near full control of the northeastern city of Hasaka, expanding its sway at the expense of the Damascus government in the wake of an Islamic State attack in the area. Full control of Hasaka - which was split between the Kurds and Damascus until last month - would be a major gain for the autonomous Kurdish administration that is fighting Islamic State in Syria in partnership with Washington. Picture taken July 22, 2015. REUTERS/Rodi Said - RTX1LKAL

Il Monitor del Medio Oriente‭ (‬MEMO‭) ‬è un sito web molto conosciuto soprattutto per le sue denunce verso i crimini compiuti da Israele contro il popolo palestinese.‭ ‬Ma proprio per questo non riesce ad affrontare la questione da un punto di vista indipendente ed ha un atteggiamento molto diverso sulla questione dell’autodeterminazione curda.
Di derivazione evidentemente islamista,‭ ‬MEMO ha tentato in tutti i modi di nascondere la sua ostilità nei confronti delle teorie politiche progressiste e laiche del movimento curdo.
L’arte di trasformare le notizie in propaganda
Il‭ ‬28‭ ‬aprile,‭ ‬i capi storici dei curdi e gli attivisti hanno condannato l’esposizione dei‭ ‬50‭ ‬morti nemici avvenuta ad Afrin‭ (‬Efrîn‭) – ‬il centro amministrativo del cantone più occidentale del Rojava.‭ ‬Questi combattenti appartenevano ad una coalizione di nazionalisti e gruppi islamici‭ (‬tra cui la Brigata sultano Murad,‭ ‬la Brigata dei nipoti di Saladino e Jabhat al-Nusra‭) ‬e sono stati uccisi dopo aver ininterrottamente attaccato le postazioni delle forze democratiche siriane‭ (‬SDF‭)‬.
Aldar Xelil,‭ ‬co-presidente del Movimento per la società democratica‭ (‬TEV-DEM‭) ‬in Rojava,‭ ‬ha dichiarato che mostrare i corpi dei nemici nelle strade di fronte ai civili era‭ “‬disgustoso e contrario ai nostri valori di umanità‭”‬.‭ ‬Un portavoce della SDF,‭ ‬nello stesso periodo,‭ ‬ha precisato:‭ “‬quello che è successo ad Afrin non può rappresentare i nostri principi e la nostra morale e non possiamo scadere in simili comportamenti‭ – ‬siamo cresciuti con dei valori‭”‬.
Invece di contestualizzare tale evento o di mostrare entrambe le facce della vicenda,‭ ‬MEMO ha preso una posizione molto estrema.‭ ‬In un articolo del‭ ‬30‭ ‬aprile,‭ ‬il sito ha parlato di‭ “‬un video che mostra l’Unione del partito democratico‭ (‬PYD‭)‬,‭ ‬l’ala siriana del gruppo terrorista PKK,‭ ‬che ostenta i cadaveri dei combattenti dell’esercito siriano libero‭ (‬FSA‭)”‬.‭ ‬In questa frase c’erano tre cose sbagliate:
La maggior parte delle agenzie di stampa hanno un atteggiamento ostile nei confronti del PKK‭ – ‬spesso si riferiscono agli esponenti del partito come‭ “‬separatisti‭” ‬o‭ “‬terroristi‭”‬,‭ ‬questo occultando che il PKK condanna qualsiasi attacco che ha come obbiettivo i civili e che il loro intento non è quello di‭ “‬dividere con un confine il territorio d’origine di qualcuno‭” ‬ma solo di‭ “‬vivere liberamente e democraticamente nella loro terra natia‭”‬.‭ ‬Queste agenzie dietro a una facciata di obiettività,‭ ‬usano gli stessi termini‭ “‬utilizzati dal regime turco e dai suoi alleati‭”‬.‭ ‬MEMO,‭ ‬inoltre,‭ ‬cita il PKK nella prima riga del suo articolo‭ – ‬mettendo a nudo immediatamente i suoi sentimenti verso il movimento politico.
Il PYD non è la SDF.‭ ‬È solo uno dei partiti politici presenti in Rojava‭; ‬inoltre,‭ ‬anche se le forze di difesa del Rojava‭ – ‬YPG e YPJ‭ – ‬giocano un ruolo di primo piano nella SDF,‭ ‬non sono l’unico gruppo in questa coalizione.
L’uso dei termini ‭“‬Combattenti della FSA‭”‬,‭ ‬in riferimento alla denuncia dei cadaveri esposti,‭ ‬fa supporre che MEMO stava intenzionalmente cercando di confondere la natura di questi combattenti e,‭ ‬cosa ancora più importante,‭ ‬i loro presunti legami con l’ala siriana di al-Qaeda‭ – ‬Jabhat al-Nusra.
MEMO poi,‭ ‬chiude l’articolo facendo riferimento ai presunti crimini di guerra in Rojava.‭ ‬Questo può essere percepirò come un commento imparziale,‭ ‬visto che Human Rights Watch ha delineato nel suo rapporto del giugno‭ ‬2014‭ ‬una serie di eventi controversi.‭ ‬Tuttavia,‭ ‬per dare il giusto equilibrio,‭ ‬il sito avrebbe dovuto anche evidenziare le risposte alle accuse che i rappresentanti del Rojava‭ ‬hanno fornito molto onestamente e apertamente‭ – ‬in alcuni casi ammettendo gli errori‭ (‬e spiegando le azioni conseguentemente adottate‭) ‬e in altri contestando la veridicità dei fatti.
La presentazione,‭ ‬da parte del sito web,‭ ‬parziale della realtà ovvero la scorretta informazione potrebbe essere vista come una caratteristica della propaganda anti-curda dell’organo di stampa.
Perché MEMO odia il movimento curdo‭?
Nel febbraio‭ ‬2015,‭ ‬The Telegraph descrive come MEMO sia stato ospitato in una delle sedi più importanti della Fratellanza Musulmana a Londra e come il sito promuove‭ “‬una visione fortemente orientata pro-fratellanza e pro-Hamas‭” ‬del Medio Oriente.‭ ‬Allo stesso tempo,‭ ‬afferma che il direttore di MEMO,‭ ‬Daud Abdullah e il suo editore senior,‭ ‬Ibrahim Hewitt,‭ ‬erano anche ai vertici delle organizzazioni legate a FratelliMmusulmani e ad Hamas.
Visto il suo legame con un movimento che si vuole allontanare dal secolarismo,‭ ‬non sorprende che MEMO non sia troppo affezionato al PKK e ai suoi alleati‭ – ‬che insistono sul pluralismo secolare.‭ ‬Se consideriamo poi l’appoggio che il partito Fratelli musulmani ha ricevuto a livello internazionale dal governo turco dell’AKP almeno dal‭ ‬2010,‭ ‬scopriamo un altro motivo per cui MEMO potrebbe voler demonizzare il movimento curdo‭ – ‬l’acerrimo nemico del regime sempre più autoritario di Ankara.
MEMO si riferisce ai Fratelli Musulmani come ad un modello di‭ “‬Islam politico moderato‭”‬,‭ ‬anche se il movimento è accusato di aver torturato e ucciso centinaia di civili cristiani mentre era al potere in Egitto.‭ ‬Da qui,‭ ‬il passo è breve per difendere l’AKP,‭ ‬responsabile dell’assassinio di centinaia di civili curdi negli ultimi dieci mesi.
Quell‭’’‬articolo era una critica una tantum‭?
Nel marzo‭ ‬2016,‭ ‬MEMO riferisce:
‭”‬In cinque anni di guerra in Siria,‭ ‬il Partito dell’unione democratica ‭(‬PYD‭)[‬…‭]‬,‭ ‬appoggiato da Washington sia materialmente che con gli attacchi aerei,‭ ‬ha acquisto il controllo di quasi tutta l parte settentrionale del paese,‭ ‬l’area che i curdi chiamano Rehava‭”‬.
Oltre a scrivere in modo non corretto Rojava,‭ ‬anche tutta la notizia è falsa alla prova dei fatti.‭ ‬Si presume che gli Stati Uniti abbiano sostenuto la Rivoluzione del Rojava fin dal suo inizio nel‭ ‬2012.‭ ‬Questo non è vero.
Solo alla fine del‭ ‬2014,‭ ‬quando il feroce assalto da parte di Daesh a Kobane ha guadagnato la copertura mediatica internazionale,‭ ‬Washington ha lentamente iniziato ad entrare in azione.‭ ‬Fino a quel momento,‭ ‬il Rojava era tagliato fuori dagli alleati degli Stati Uniti in Turchia e nel Kurdistan iracheno.‭ ‬Era totalmente ignorato dagli americani che ancora‭ “‬puntavano‭” ‬su gli alleati cosiddetti‭ “‬moderati‭” ‬della FSA e che non avevano alcun interesse nel sostenere le forze apertamente socialiste in Rojava.‭ ‬Solo dopo settimane di eroica resistenza a Kobane gli USA iniziano a preoccuparsi circa le conseguenze nei confronti dell’opinione pubblica se avessero permesso la caduta della città per mano di Daesh.‭ ‬La successiva collaborazione ha sicuramente aiutato le forze del Rojava a erodere il territorio jihadista,‭ ‬ma è stata più una convergenza di interessi a breve termine che un’alleanza definitiva.
Entrando ancor più nello specifico,‭ ‬l’articolo di MEMO conclude:
‭”‬La Turchia ha preso una posizione di principio sui diritti legittimi del popolo siriano…‭ [‬Il Presidente‭] ‬Erdogan non è mai stato il‭ “‬fallimento autoritario‭” ‬come crede Obama‭”‬.
La verità è molto diversa.‭ ‬Erdoğan,‭ ‬il padre dell’AKP‭
·È stato d’aiuto come ‭”‬mediatore e alleato‭” ‬a Daesh e ad altri jihadisti in Siria,‭ ‬direttamente e indirettamente.
‭·‬Ha attaccato apertamente il Rojava e ha fatto del suo meglio per impedire ai combattenti curdi siriani di bloccare l’espansione jihadista.
‭·‬È stato accusato di crimini contro l’umanità nei confronti della comunità curda in Turchia,‭ ‬dove centinaia di civili sono morti a partire dal luglio‭ ‬2015.
‭·‬Ha dato un giro di vite alla libertà di espressione,‭ ‬attaccando giornalisti e accademici mentre trattiene arbitrariamente migliaia di cittadini.
Per Erdogan,‭ ‬i siriani hanno‭ “‬diritti legittimi‭”‬ solo se sono d’accordo con la sua forma sciovinista e anti-democratica di governo.‭ ‬Ovviamente si riferisce ai siriani e non ai curdi perchè i curdi che rivendicano i propri diritti sul confine turco servirebbero solo ad incoraggiare i curdi in Turchia a continuare a lottare per i propri diritti.‭ ‬Allo stesso tempo,‭ ‬non c’è miglior aggettivo di‭ “‬autoritario‭” ‬per connotate Erdoğan e il suo regime.
Un appello all’imparzialità
Non tutta la copertura mediatica di MEMO è prevenuta nei confronti movimento curdo.‭ ‬In un articolo di maggio‭ ‬2015,‭ ‬per esempio,‭ ‬c’era un’analisi obiettiva dei gruppi armati coinvolti nella lotta contro Daesh in Siria e in Iraq.
Allo stesso tempo,‭ ‬MEMO sceglie una linea editoriale critica nei confronti dei crimini di guerra israeliani e apertamente a favore dei diritti dei palestinesi.‭ ‬Per questo motivo,‭ ‬è stato un’utile fonte di informazioni nella lotta contro l’occupazione e l’apartheid.
Ciononostante MEMO non deve essere considerato un sito di notizie non fazioso.‭ ‬Anche se ha i suoi momenti di buona qualità nell’informazione è colpevole di cadere troppo facilmente in un’analisi acritica pro-islamica sulle questioni mediorientali.‭ ‬A suo parere,‭ ‬gli islamici palestinesi e siriani hanno il diritto all’autodeterminazione,‭ ‬non così i curdi laici in Rojava,‭ ‬in Turchia o altrove.‭ ‬In breve,‭ ‬dimostra un’evidente ipocrisia.
Da un punto di vista indipendente,‭ ‬si deve sempre sottolineare che tutte le persone meritano il diritto di determinare il proprio destino.‭ ‬Musulmani,‭ ‬cristiani,‭ ‬ebrei o atei.‭ ‬Arabi,‭ ‬curdi,‭ ‬turchi o assiri.‭ ‬Tutti i gruppi di fede.‭ ‬Tutti i gruppi etnici.
I diritti di tutte le persone devono essere rispettati.‭ ‬Un giornalismo imparziale che si schiera a fianco degli oppressi e degli sfruttati ovunque vivano e in qualunque cosa credono è essenziale specialmente se questi diritti non sono mai stati rispettati.
‬Ed Sykes‭
‭* ‬Ed Sykes lavora per il giornale The Canary News,‭ ‬ha inoltre scritto il libro‭ “‬Rojava:‭ ‬An Alternative to Imperialism,‭ ‬Nationalism,‭ ‬and Islamism in the Middle East‭” [‬link‭ ‬http://www.lulu.com/spotlight/OsoSabio ]. 
Questo articolo è tratto da:
http://www.kurdishquestion.com/article/3255-this-website-is-guilty-of-selective-solidarity-on-kurdish-rights
traduzione a cura di Cristina Tonsig


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