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Difesa digitale per manifestanti

Difesa digitale per manifestanti

storiacce-black-block-1978La EFF‭ (“‬Electronic Frontier Foundation‭”) ‬ha recentemente pubblicato sul suo sito i‭ “‬Consigli per la difesa digitale dei manifestanti‭”[‬1‭] ‬una sorta di manuale che fornisce alcuni suggerimenti utili per chi partecipa a proteste pubbliche portandosi dietro un cellulare.‭ ‬Il testo è,‭ ‬a grosse linee,‭ ‬la nuova versione di una guida che era già stata messa su web lo scorso anno.‭[‬2‭] ‬Sebbene alcuni di questi consigli non siano applicabili in Italia è comunque utile riassumere le informazioni contenute su questa pagina aggiungendo qualche breve considerazione.
Per prima cosa la EFF consiglia di attivare,‭ ‬se non è già attiva,‭ ‬la funzione che protegge con la crittografia tutto il contenuto del telefono.‭ ‬Negli apparecchi in vendita negli ultimi anni fare questo è,‭ ‬di solito,‭ ‬abbastanza facile mentre bisogna perdere un po‭’ ‬di tempo in più per quelli meno nuovi.‭ ‬Prendendo una precauzione del genere in caso di sequestro,‭ ‬furto o smarrimento sarà molto più difficile,‭ ‬per chi entrasse in possesso del telefonino,‭ ‬leggere il suo contenuto:‭ ‬rubrica,‭ ‬messaggi,‭ ‬foto,‭ ‬ecc‭…
Sempre a proposito del contenuto conviene fare,‭ ‬prima di uscire di casa,‭ ‬una copia dei dati registrati per evitare che la perdita dell’apparecchio provochi un ulteriore danno.
Sarebbe anche meglio disabilitare,‭ ‬quando esiste,‭ ‬lo sblocco attivato dall’impronta digitale in quanto,‭ ‬come viene scritto sui consigli:‭ “‬un agente potrebbe costringervi con la forza a sbloccare il telefono‭”‬.‭ ‬Questo perché le norme in vigore negli USA rendono più difficile costringere una persona a svelare la sua password piuttosto che a poggiare il suo polpastrello su un sensore.
Conviene anche imparare come fare,‭ ‬quando serve,‭ ‬una foto o un filmato senza dover sbloccare il telefono e il modo per farlo cambia a seconda del modello e del sistema operativo dell’apparecchio.
Nel caso si voglia comunicare durante la manifestazione il suggerimento è di usare un programma di messaggeria istantanea tipo‭ “‬Signal‭”[‬3‭] ‬che permette anche di inviare messaggi che si auto-cancellano entro pochi secondi e dei quali non resta alcuna traccia.‭ ‬Recentemente anche la famigerata‭ “‬WhatsApp‭” ‬ha implementato nel suo popolare programma una protezione crittografica ma,‭ ‬la scorsa estate,‭ ‬ha comunicato che i dati dei suoi utenti vengono condivisi con‭ “‬Facebook‭” ‬a scopi commerciali.‭[‬4‭]
Il consiglio migliore resta comunque quello lasciare a casa il proprio cellulare e di usare,‭ ‬eventualmente,‭ ‬un telefonino con una SIM prepagata del tipo‭ “‬usa-e-getta‭”‬,‭ ‬cosa possibile in quasi tutti gli USA dove non viene richiesta l’identificazione a chi ne compra uno.‭ ‬Naturalmente va anche disabilitata la localizzazione dell’apparecchio che non va mai messo in funzione nella propria abitazione e che va riciclato prima di tornarci,‭ ‬altrimenti sarebbe completamente inutile usarlo.
Bisogna poi ricordarsi di attivare la‭ “‬modalità aereo‭” ‬quando non si ha bisogno di telefonare o inviare messaggi e non si vuole che la propria posizione venga registrata.
Viene consigliato anche di evitare di recarsi alle manifestazioni in auto.‭ ‬Il sistema di rilevamento automatico delle targhe in funzione negli Stati Uniti‭ (“‬ALPRs‭”) ‬permette di ricostruire il percorso di una macchina e di chi la guida senza dover ricorrere al controllo delle celle alle quali si è collegato un telefonino o ai sistemi di GPS.
Infine viene dato un consiglio a chi organizza una manifestazione di piazza.‭ ‬Quando si tratta di proteste che richiedono un approccio più cauto andrebbe evitato,‭ ‬per ovvie ragioni,‭ ‬l’uso di‭ “‬social media‭” ‬tipo‭ “‬Twitter‭” ‬e‭ “‬Facebook‭”‬.‭ ‬Gruppi e pagine private comprese.
Anche se potrebbe sembrare che i suggerimenti dati siano poco più che un sano esercizio di senso comune,‭ ‬bisogna tener presente la realtà dei fatti che vede nei cellulari un potenziale pericolo per chiunque sia coinvolto attivamente in una protesta.‭ ‬Un pericolo non solo per chi si porta dietro il telefono ma anche per chi gli sta accanto e invece lo ha lasciato a casa.‭ ‬Non è affatto raro che gli apparecchi telefonici vengano sequestrati anche in caso di fermo per una semplice identificazione e probabilmente,‭ ‬prima della restituzione,‭ ‬qualcuno proverà sicuramente a dare un’occhiata o fare una copia dei dati che contengono.
Gli argomenti trattati dai‭ “‬consigli‭” ‬sono sicuramente di grande importanza,‭ ‬non solo in USA e questo mese si è tenuta a Bologna una assemblea nella quale si è discusso sulla preparazione di una appendice alla seconda edizione del‭ “‬Manuale di difesa legale‭”‬,‭ ‬curato dalla‭ “‬Associazione Mutuo Soccorso‭”‬,‭[‬5‭] ‬che riguarda in modo specifico la‭ “‬difesa digitale‭”‬.‭ ‬L’idea di partenza è quella di scrivere questa parte del‭ “‬Manuale‭” ‬proprio partendo dalle pagine curate dall’EFF,‭ ‬per cui rimandiamo a queste per chi volesse saperne di più e conosce la lingua inglese.
Pepsy
NOTE
‭[‬1‭] ‬https://www.eff.org/deeplinks/2016/11/digital-security-tips-for-protesters
‭[‬2‭] ‬https://ssd.eff.org/en/module/attending-protests-united-states
‭[‬3‭] ‬https://whispersystems.org/
‭[‬4‭] ‬https://www.theguardian.com/commentisfree/2016/sep/18/whatsapp-nudge-to-share-data-with-facebook
‭[‬5‭] ‬https://mutuosoccorso.noblogs.org/


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