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Lo stato e la salute dei rifugiati in Italia

Lo stato e la salute dei rifugiati in Italia

maxresdefault-6Le migrazioni sono fondamentali per sopravvivenza della specie, le migrazioni sono la storia dell’umanità. Il libero movimento degli individui è un diritto inalienabile ed è espressione della libertà dell’ individuo.
Il potere ha sempre impedito la libera circolazione in maniera coercitiva per meglio controllare e reprimere le popolazioni. Le migrazioni portano all’evoluzione delle società.
Chi emigra oggi in Italia / Chi emigra oggi dall’italia ?
In Italia oggi vivono più di 5 milioni di immigrati regolari mentre 5.2 milioni di italiani sono residenti all’estero ed ogni anno dal 2009 oltre 100.000 italiani emigrano in cerca di condizioni socio-economiche migliori. Mentre sono arrivati in Italia (1) nel biennio 2014-2015 circa 325.000 nuovi migranti, circa il 6, 5 di tutti gli immigrati presenti nella penisola. Tuttavia i picchi di afflusso ci sono stati dal 2003 al 2009, poi le politiche di chiusura dei passaggi in Ungheria, rotta balcanica e Turchia ne hanno ridotta la quantità di arrivo del 50-60% circa . La chiusura del passaggio libico porterebbe al 90% la riduzione del flusso migratorio. Molti dei migranti non si verma in italia e si sposta in altre regioni dell’ europa. In maniere stabile il dato sulla popolazione non autoctona peninsulare si attesta circa sull’ 8 percento del totale. I flussi migratori, matenengono stabile il numero di abitanti della penisola. Da notare che per entrambe le comunità migranti italiani e non italiani (regolari+irregolari) l’età è tra i 20 ed i 40 anni con grado di istruzione medio alta.
Perché si emigra?
Gli italiani che emigrano oggi lo fanno alla ricerca di condizioni di lavoro migliore e per sfuggire alla disoccupazione intellettuale verso paesi dove è ancora possibile una progressione di classe sociale.
I non italiani residenti stabilmente nel paese sono per l’ 80% arrivati ben oltre 5 anni fa e si tratta di immigrati storici regolari; sono prevalentemente cittadini europei con qualifiche medio basse (rumeni, polacchi) o albanesi. Mentre il flusso di migrazioni recenti coincide con la data dell’ inizio delle primavere arabe e dell’ espansione dello Stato Islamico (Daesh), al Qaida, al Shabab nelle regioni africane subsahariane come Nigeria, Somalia, Camerun, Senegal, Mali. Ad esempio nel 2011 Boko Haram (Letteralmente: la cultura occidentale è male) dopo l’elezione democratica del presidente nigeriano Godluck in 48 ore uccise nei paesi dove era in vigore la sharia oltre 200 persone brucio 764 chiese, piu di 3000 luoghi di lavoro e scuole vennero distrutte( 2) . Dal 2000 ad oggi piu di 3000 persone sono state uccise da Boko haram in Nigeria (3). L’azione dei gruppi oltranzisti islamici ha come scopo la distruzione del modello di vita occidentale e l’ imposizione della legge coranica (sharia). Quindi gli immigrati irregolari italiani sono persone che lasciano questi paesi non solo per ragioni economiche ma perché non accetta il modello di società teocratico imposto dalla sharia e sfugge a massacri e torture. Quindi per i migranti delle regioni subsahariane è impossibile separare i migranti per ragioni economiche da quelli che fuggono per ragioni umanitarie (4) .
Cosa pensano le istituzioni demografiche italiane dei flussi migratori e del loro ruolo socio-economico?
Tenendo presente il declino delle nascite ed il processo di invecchiamento degli italiani
L’ Istituto Superiore di Sanità tramite il suo portale che misura i dati epidemiologici della sanità pubblica italiana (Epicentro.iss.it) nel suo documento sull’ immigrazione e presenza straniera in Italia presentato nel febbraio 2017 mette in evidenza la necessità, prevista dall’ ISTAT, di aumentare il numero degli immigrati tra il 2011 ed il 2065 di almeno 18 milioni di nuovi migranti in modo da preservare il numero di abitanti del paese. Questo significa un aumento della popolazione migrante che arriverebbe essere il 15% della popolazione italiana.
Va notato che Nel 2015 i contributi versati dagli immigrati alle casse dell’INPS e quindi disponibili per il pagamento delle pensioni dei lavoratori italiani anziani è stato di 10.9 miliardi di euro di questa somma gli immigrati sono fruitori minimi vista la loro giovane età in media 25 anni, solo lo 0.3 % del totale pensionistico viene assorbito dai migranti. Secondo la Fondazione Moressa per lo studio dei flussi migratori le spese per limitare i flussi immigratori in italia ammonta a 14.7 miliardi (incluso mare nostrum CIE, CORA etc) mentre gli introiti devoluti all’erario (tasse+ INPS) da parte dei migranti è di 16,9 miliardi con un saldo netto a favore dello stato di 2,2 miliardi di euro.
I lavoratori stranieri regolari sono il 10% della forza lavoro impiegata in Italia principalmente nel terziario e in lavori dequalificati (agricoltura ed edilizia), ma sono il 50% dei lavoratori deceduti per cause di lavoro (5); inoltre nel 40,9% dei casi i lavoratori stranieri sono sovra istruiti per le mansioni che svolgono (6).
Quale è lo stato di salute degli emigranti?
La popolazione migrante residente in Italia da più di 5 anni non presenta un epidemiologia molto diversa da quello del resto della popolazione fatta eccezione un numero maggiore di interruzioni volontarie della gravidanza (IVG),e un numero maggiore di morti sul lavoro. Quindi possiamo concludere che il sistema economico-politico e sociale italiano non permette di portare avanti una gravidanza neppure a popolazioni che provengono da aree geografiche e culture ad altissimo indice demografico.
I migranti portano malattie nel nostro paese?
Per i migranti che sbarcano sulle nostre coste dal 2011 le condizioni di salute all’ arrivo sono buone come testimoniato da alcuni studi.
Le patologie ed interventi sanitari piu richiesti da immigrati senza permesso di soggiorno (richiedenti protezione, diniegati ricorrenti, beneficiari protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati, irregolari) sono gravidanze non desiderate, gravidanze di teenager, pochi screening di pap test, malattie neonatali, depressione e suicidi per le violenze subite.
Al momento dell’arrivo in Italia la popolazione immigrata non presenta patologie di rilevo come rilevato da uno studio epidemiologico effettuato su 7455 persone sbarcate a lampedusa negli ultimi 17 mesi, dove solo il 4,4% ha richiesto cure di pronto soccorso per ipotermia, ustioni traumatismi, gastroenteriti, condizioni ostetriche e solo per lo 0.75 % di questi è stato necessario un ricovero. (7)
Il 70% dei migranti proviene da Eritrea, il 10 % da Somalia e in piccole proporzione da altri paesi dell’ africa sub sahariana ( Nigeria, Senegal, Mali, Costa Avorio, Ghana, Sudan, Guinea, Etiopia, etc). Le 10 patologie più frequenti sono scabbia, pediculosi, dermatiti da contatto, disturbi del sonno, traumi superficiali, foruncoli, prurito, aborti dovuti alle condizioni di deprivazione stress de lungo viaggio affrontato,. Sulla popolazione migrante sbarcata a Lampedusa dal 2011 al 2014 (totale 64.000) solo 20 erano affetti da TBC, 1 da malaria e 2 da HIV (incidenza quest’ ultima molto più bassa di quella della popolazione italiana residente in italia 3.8 casi HIV+ su 100.000 abitanti, fonte IIS(8). Decisamente le patologie più gravi sulla popolazione di migranti irregolari o con diniego alla permanenza e quindi internati nei CIE o SPRP sono a carico delle donne e teenagers e sono di natura ostetrico ginecologica, con alta frequenza di gravidanze al di sotto dei 20 anni ed alta frequenza di aborti (8 ) se confrontata sia con la popolazione di immigrati regolari sia con la popolazione italiana. (9) .
Quindi i dati italiani fin qui riportati sui migranti “irregolari” indicano che il rischio di emergenza sanitaria dovuta a malattie infettive portate da immigrati sul suolo italiano è inconsistente e che le malattie infettive come minaccia socio epidemiologica sono legate esclusivamente alla povertà e mancanza di medicina preventiva endemici nei paesi di origine(10) .
Mentre all’arrivo sulle nostre coste la popolazione migrante è sana le sue condizioni di salute non rimarranno tali poichè la stragrande maggioranza di loro sarà smistata nei Centri di prima Accoglienza Straordinaria (CAS) e CARA (centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo) dove vengono alloggiati per un breve periodo i migranti , poi passeranno ai centri SPRAR (sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) centri di seconda accoglienza dove vengono selezionati i pochi, meno del 40 %, che otterranno il permesso di soggiorno mentre tutti gli altri diventano “irregolari”, ricevono un decreto di espulsione e corrono il rischio di essere reclusi nei CIE e deportati.
La permanenza in questi centri dovrebbe essere di massimo 6 mesi per ricevere il permesso di soggiorno o l espulsione ma di norma la permanenza può superare tranquillamente i due anni. Se poi si tratta di minori i centri di “accoglienza” tendono ad allungare a tempo indefinito la loro presenza poiché il contributo dello stato italiano per l’accoglienza dei minori è di ben 90 euro a settimana. Durante questo periodo l assistenza sanitaria non è garantita ed il costo dei farmaci e molto spesso carico dei migranti che hanno a disposizione un vaucher (“pocket money”) di 17 euro a settimana (non soldi liquidi) quindi debbono procurarsi i soldi lavorando a nero ed in condizioni di schiavitù vedi Rosarno in Calabria, Nardò in Puglia . Proprio tra questi lavoratori migranti si registrano le esperienze di lotta più interessanti (vedi: http://campagneinlotta.org).
E proprio nei centri di accoglienza dove nonostante sia prevista una assistenza sanitaria molto spesso viene negata e questo porta a manifestarsi patologie più gravi a carico dei migranti. Si tratta di luoghi chiusi con elevata densità abitativa, condizioni igieniche scarse assistenza sanitaria carente. Malattie infettive, ginecologiche, disagio psicologico con depressioni e suicidi diventano prevalenti nella popolazione migrante tenuta nelle varie strutture di accoglienza.
Uno degli esempi più recente del trattamento sanitario è quello che è successo nel campo di Cona vicino Venezia dove il 3 Gennaio 2017 è morta Sandrine Bakayoko ivoriana di 25 anni colta da malora e lasciata morire senza assistenza medica, il campo di Cona è abilitato per dare ospitalità a 15, prevista fino a 540 richiedenti asilo, ne accoglie 1500.
La mancanza di un servizio medico per i migranti irregolari non permette di curare la popolazione più vulnerabile come donne e bambini, ma anche non permette di dare supporto a tutti i richiedenti asilo che hanno bisogno di assistenza psicologica per le violenze subite durante il viaggio per la condizione di estrema dipendenza che hanno dal personale che gestisce i centri di accoglienza, dalla mancanza di autonomia e limitazione della loro mobilita sul territorio che spesso coincide con uno stato di reclusione dalla sensazione di disconnessione nel territorio nel quale stanno vivendo, per lo shock di trovarsi a vivere in condizioni (razzismo e schiavitù) per molti versi peggiori di quelle che hanno lasciato alle loro spalle.
Molly Maguire
Riferimenti bibliografici
Epidemiologia della salute degli immigrati irregolari (ISTAT maggio 2016)
Carovani C Altraeconomia 14 Febraio 2017
A. Napoli, su Limes, numero del 06 2014
Dal Il sole 24 ore. Numero del 13.02.2017.
Ministero della Salute rapporto sullo stato della salute pubblica 2013
Immigrazione e presenza straniera in Italia Rapporto realizzato per l’Oecd Expert Group on Migration.
Magnano R Sanità e migranti: Indagine Inmp-Istat Il Sole 24 ore 5 maggio 2016
INMP Epidemiologia della salute della popolazione immigrata in Italia: evidenze dalle indagini multiscopo ISTAT 2016
Acta Obstet Gynecol Scand. 2010 Nov;89(11):1432-7. doi: 10.3109/00016349.2010.512065.Obstetric hospitalizations among Italian women, regular and irregular immigrants in North-Eastern Italy.Fedeli U, Alba N, Lisiero M, Zambon F, Avossa F, Spolaore P.
cfr vedi precedente articolo su UN Ennio Carbone Ebola e Big pharma anche Anarres Radio Balckout 10 ottobre 2014.

 


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