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Sullo sciopero del 17 marzo

Sullo sciopero del 17 marzo

Foto Roberto Monaldo / LaPresse03-09-2014 Roma (Italia)PoliticaPalazzo Chigi - Il ministro Giannini illustra le linee guida sulla scuolaNella foto Stefania GianniniPhoto Roberto Monaldo / LaPresse03-09-2014 Rome (Italy)Chamber of Deputies - Press Conference of the Education minister on school reformIn the photo Stefania GianniniLo scorso‭ ‬17‭ ‬marzo il mondo della scuola è sceso in sciopero.‭ ‬In tutto il paese si sono svolte‭ ‬più di dieci manifestazioni.‭
A Roma,‭ ‬davanti al Ministero dell’Istruzione,‭ ‬un grande presidio,‭ ‬caratterizzato da interventi significativi e numerosi degli organizzatori,‭ ‬ma anche di associazioni,‭ ‬RSU,‭ ‬studenti,‭ ‬precari‭ ‬e strutture varie,‭ ‬ha dato poi vita ad un corteo di‭ ‬5000‭ ‬persone,‭ ‬aperto dagli studenti,‭ ‬che si è concluso al Pantheon.
Lo sciopero,‭ ‬promosso dai sindacati di base Cobas,‭ ‬Unicobas,‭ ‬Usb,‭ ‬Anief,‭ ‬FederAta,‭ ‬Orsa e Cub‭ (‬con l’esclusione della zona di Roma‭) ‬ha avuto un’adesione del‭ ‬15%,‭ ‬che è giunta al‭ ‬20%‭ ‬nelle principali città,‭ ‬dove si sono verificati diversi casi di scuole che sono rimaste clamorosamente chiuse.‭ ‬A distanza di un anno e mezzo dall’entrata in vigore della riforma renziana,‭ ‬la‭ “‬Buona Scuola‭” ‬trova ancora la ferma opposizione di una parte importante della categoria.‭ ‬Ed è decisivo,‭ ‬ora più che mai che questa opposizione si faccia sentire.‭ ‬Entro metà aprile infatti il governo ha tempo di emanare gli ultimi decreti attuativi della legge‭ ‬107,‭ ‬già approvati dal Consiglio dei ministri del‭ ‬14‭ ‬gennaio scorso.‭ ‬Solo un’opposizione decisa e diffusa può bloccare questi provvedimenti che si cerca di presentare come puramente tecnici,‭ ‬ma che sono invece di‭ ‬grande rilievo politico.
Questioni come il piano di assunzioni,‭ ‬la revisione del sistema di istruzione da zero a sei anni,‭ ‬l’inclusione scolastica degli studenti disabili,‭ ‬la revisione del sistema dell’istruzione e della formazione professionale,‭ ‬nonché le certificazioni conclusive dei percorsi di studio non sono certo questioni tecniche.‭ ‬Non è una questione tecnica che guida la revisione di una legge fondamentale come la‭ ‬104‭ ‬del‭ ‬1992,‭ ‬che funziona da legge quadro sull’handicap.‭ ‬Così come rispondono ad una precisa logica politica alcuni elementi ricorrenti che attraversano le varie materie su cui i decreti intervengono.‭ ‬Ovunque ritroviamo la volontà di costituire‭ “‬poli‭”‬,‭ ‬dalla scuola dell’infanzia alle‭ “‬reti di ambito‭”‬,‭ ‬in cui concentrare la gestione di risorse e servizi,‭ ‬non certamente in funzione delle esigenze del territorio ma per un obiettivo di taglio della spesa,‭ ‬di contrazione del personale,‭ ‬di esternalizzazione del lavoro,‭ ‬di estensione di precarietà,‭ ‬di decontrattualizzazione.
Ovunque,‭ ‬nei testi dei decreti,‭ ‬ritroviamo la longa manus dell’Invalsi,‭ ‬cui spetterà la valutazione di qualsiasi azione educativa,‭ ‬con l’obiettivo di selezionare,‭ ‬escludere,‭ ‬tagliare.‭ ‬Un esempio fra tutti:‭ ‬se il piano di inclusione di ogni scuola per gli studenti disabili non risponderà a certi parametri,‭ ‬tra cui anche le esternalizzazioni ai vari soggetti,‭ ‬meno costosi,‭ ‬con i quali si vuole ridurre la presenza dell’insegnante di sostegno,‭ ‬l’Invalsi potrà bocciarlo e chiederne la sostanziale revisione.
Questioni cruciali dunque,‭ ‬con cui si vorrebbe portare definitivamente a regime l’operazione‭ “‬Buona‭ ‬Scuola‭”‬:‭ ‬questioni su cui è irrinunciabile l’opposizione più radicale.
Lo sciopero del‭ ‬17‭ ‬marzo è caduto in un momento strategico dell’iter dei decreti e si è cercato di depotenziarlo in vari modi.‭ ‬La ministra Fedeli pochi giorni prima dello sciopero ha mostrato disponibilità ad accogliere una proposta del PD relativa alle assunzioni dei precari,‭ ‬forse il più problematico degli otto decreti,‭ ‬e ne ha subito fatto,‭ ‬in quattro e quattr’otto,‭ ‬un Piano transitorio per il reclutamento.‭ ‬Si tratterebbe di un percorso relativamente preferenziale riservato ad una limitata porzione di personale con specifici requisiti‭; ‬il resto,‭ ‬il grosso dei precari,‭ ‬compreso quello già abilitato con TFA,‭ ‬rimarrebbe in balia del percorso previsto dal decreto,‭ ‬vale a dire tirocinio triennale sottopagato per poter accedere ad un concorso che,‭ ‬se non superato,‭ ‬comporterà la ripetizione del tirocinio.‭ ‬Una sanatoria irrilevante quella fatta balenare dal governo,‭ ‬nella speranza di dividere i precari alla vigilia di uno sciopero importante.‭ ‬Nelle piazze del‭ ‬17‭ ‬marzo,‭ ‬la componente più decisa dei precari,‭ ‬insieme agli altri lavoratori,‭ ‬ha respinto con forza i giochetti governativi chiedendo assunzioni immediate su tutti i posti disponibili.
Certamente,‭ ‬come tutte le fasi determinanti,‭ ‬questa è anche una fase difficile,‭ ‬che trova sulla strada vari ostacoli e forme di boicottaggio.‭ ‬Se‭ ‬la compromissione con la politica governativa dei sindacati concertativi è scontata,‭ ‬va comunque rimarcato lo specifico ruolo della CGIL,‭ ‬sindacato che,‭ ‬nonostante tutto,‭ ‬ancora attira troppe fantasie.‭ ‬Non può essere concesso nessun terreno ad una organizzazione che all’indomani dell’approvazione della legge‭ ‬107‭ ‬ha subito sollecitato le proprie RSU ad entrare nei comitati di valutazione per l’assegnazione del bonus del merito,‭ ‬che si vanta di favorire l’alternanza scuola lavoro degli studenti presso le proprie sedi sindacali,‭ ‬che ha strumentalizzato la scadenza dell’otto marzo con un’indizione di sciopero del solo comparto scuola,‭ ‬che nella mattina del‭ ‬17‭ ‬marzo ha organizzato in molte scuole assemblee sindacali in orario di servizio‭ (‬stessa strategia utilizzata l‭’‬8‭ ‬marzo per i comparti diversi dalla scuola,‭ ‬nell’ottica,‭ ‬anche allora,‭ ‬di far fallire lo sciopero‭)‬.‭ ‬Lo scenario è molto chiaro‭; ‬gli schieramenti pure.‭
La difesa della scuola di massa è un elemento centrale dell’opposizione alle logiche dei tagli e dei sacrifici imposti dal governo.‭ ‬Questa difesa,‭ ‬che‭ ‬nelle piazze del‭ ‬17‭ ‬marzo ha reclamato il ritiro dei decreti attuativi della buona scuola,‭ ‬continuerà sui posti di lavoro,‭ ‬nelle scuole,‭ ‬nei tanti momenti di opposizione a cui quotidianamente siamo chiamati e avrà un momento determinante nella mobilitazione contro i test Invalsi,‭ ‬prossimo appuntamento di sciopero nel mese di maggio.
Patrizia Nesti


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