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La Vera Civiltà. Numero unico di propaganda e polemica

La Vera Civiltà. Numero unico di propaganda e polemica

LAVERACIVILTAPer il 1 Maggio 1904 gli anarchici di Biella (1) avevano fatto stampare (2) un numero  unico di propaganda e polemica – La Vera Civiltà – (3). Responsabile Severino Gilone (4). Nella manchette a fianco al titolo la frase di Bovio “ Anarchico è il pensiero e verso l’anarchia va la storia” all’altro lato una frase da una poesia di Giosuè Carducci   -Dopo Aspromonte -“ Solcati ancor dal fulmine pur l’avvenir siamo noi”, un riferimento a Prometeo. Due viole del pensiero,disegnate, completano la manchette. Al centro della prima pagina un riquadro dedicato al ricordo dei martiri di Chicago – 1887 1 Maggio -1904 – Ai caduti combattenti per l’ideale /alle vittime oscure /della falange errante del lavoro/ agli ignoti eroi/ che colla vita c’insegnarono la via. A pensiero vindice, ferrea azioni. Gli anarchici Biellesi -. Di spalla l’articolo -1° Maggio- in cui vengono ribadite le motivazioni e gli ideali della ricorrenza della giornata di lotta   “  instillo  [il 1 Maggio] nell’animo del pezzente, del senza patria, gagliardi propositi, rinnovo le sue care memorie , rievoco le speranze di un miglior avvenire, l’incuoro nella lotta per la conquista della sua indipendenza intera![….]ma che è il grido cosciente di lavoratori coscienti che impongono L’alt alla perenne ingiustizia allo sfruttamento di cui da secoli sono vittime!”. E in un  crescendo finale “ Ecco chi sono, cosa dico, cosa ricordo, ogni volger d’anno; non feste, musiche luminarie quando il, ventre è vuoto, e buio è il domani ancora; ma concentramento di pensieri, raccoglimento di forze, d’intesa; e quando la massa sfilerà per le strade [….]borghesi, preti, spie, rufiani, barattieri della penna, levatevi il cappello, tiratevi in disparte, e…tremate.” L’articolo e siglato G. Fne e datato Londra, 1904 (5). Verso la vita, è il titolo del successivo articolo a firma Reyna (6) ancora dai toni di lotta “ Avanti lavoratori, avanti canaglia disprezzata e derisa, l’avvenire è nostro. Spargiamo a profusione garofani fiammanti sulle tombe dei nostri martiri….”. La polemica, come dal sottotitolo del numero unico, è – I socialisti e l’emancipazione operaia . Critica polemica sulla loro opera parlamentare.- un lungo articolo, che occupa quattro colonne, sull’attività parlamentare dei socialisti in rapporto alle lotte operaie, solo “gli anarchici, i quali fedeli sempre alla gloriosa bandiera del socialismo integrale, disinteressatamente dettero e danno mente e opera e braccia alla classe operaia[…] cosicchè ( i socialisti ) monopolizzatori d’ogni bene, elargitori dell’umano benessere, sono loro e loro soli”. L’articolo è firmato Giacomino Giacomini e datato Biella 1 Maggio 1904(7). In seconda pagina si prosegue con- La nostra Pasqua..?- un articolo di Tommaso Concordia (8), “ I cristiani festeggiano il giorno in cui fu risorto il Nazzareno [….] e noi lavoratori? [….] E’ vergognoso il vedere una schiera di lavoratori , col garofano rosso all’occhiello e col bicchiere impugnato, festeggiar gioiosamente la loro Pasqua […] che non è ancora venuta! Il primo Maggio per gli anarchici è un giorno di tristi ricordi […] ricordiamo i nostri martiri! Ricordiamo tutte le persecuzioni a nostro danno e prepariamo il giorno della riparazione…” Il Concordia sarà nel 1909 redattore, unico ed amministratore, del periodico settimanale comunista anarchico L’Alba, a cura dell’omonimo gruppo di Sagliano Micca,che uscirà a Biella dall’Aprile al Settembre 1909 (9). Di spalla- L’esempio di un anarchico. Il rifiuto di Paolo Schicchi-. Una lettera scritta da Nella G. e ripresa Dall’Italia del Popolo, (10) in merito al comportamento  tenuto da Schicchi in carcere dal 1893 al 1904. Ancora un pezzo (in terza pagina) – Il 1° Maggio – in cui si ripercorre la storia  della ricorrenza  a firma Socrate(?). Un pensiero a Pietro Gori con le parole dell’inno del 1° Maggio . -Esistiamo ancora- a  firma Alba, il gruppo anarchico di Sagliano Micca, “..per l’emancipazione delle genti […]  sotto l’immacolato vessillo dell’Anarchia”. Un articolo senza firma – Come sono buffi – ironico e polemico con i social-democratici.  Ancora un invito – Vieni o Maggio, t’aspettan le genti – siglato M. Ton (?). C’è anche una favola – La vecchia favola – a firma Rico (11) con personaggi un padrone e un mulo. A firma Rico, che firma anche  – Purché non piova -, mentre, come Richiero firma – Gli anarchici e la moderna civiltà -. Non si muove foglia che Dio non voglia-, conclude , le quattro pagine, a firma D. Malagoli (?). Il numero  fu stampato a Torino, ma con ordinanza in data 29 Aprile della Regia Procura Generale di Torino fu sequestrato in tipografia per apologia di delitti e incitamenti all’odio di classe (12), Severino Gilone e il fratello Alfredo cercano di distribuire alcune copie della Vera Civiltà durante il 1° Maggio a Biella, vengono arrestati e sequestrati 27 copie del giornale(13). Curiosamente il numero unico  è censito da La Cronaca Sovversiva ,giornale anarchico in lingua italiana pubblicato negli Stati Uniti, del 21 Maggio nella rubrica -Tra libri e riviste- “ (La Vera Civiltà)… Il numero è, in complesso fatto bene: oltre ad articoli di brillante circostanza è particolarmente interessante uno studio critico-polemico sull’opera parlamentare dei socialisti in merito all’emancipazione operaia. Felicitazioni ai compagni di Biella[…]che il loro numero unico trovi più larga diffusione”. Cronaca sovversiva si pubblicava a Barre, che con Lynn e Patterson nel Vermont,  era terra di emigrazione di tessitori  dal Biellese.
Carlo Ottone
 
1) Gli anarchici di Biella e del Biellese schedati nel Casellario politico centrale dal 1896 al 1945 sono 293. Piero Ambrosio – Nel novero dei sovversivi – Istituto per la storia della resistenza “Cino Moscatelli”, Borgosesia 1996.
2)Torino. Tip. Ed. Solidaria, via Principe Tommaso 16. Formato 35 x 50,5. Quattro colonne per quattro pagine.
3) Il numero unico non viene censito da Leonardo Bettini – Bibliografia dell’anarchismo – Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971).Vol I. Firenze. CP Editrice 1972. Censita ne 1° Maggio. Repertorio dei numeri unici dal  1890 al 1924. A cura di Maurizio Antonioli e Giovanna Ginex. Regione Lombardia. Editrice Bibliografica,1988. Pagg 228-229.
4) Severino Gilone. Vigliano Biellese 1873. Tessitore. Ha fatto la terza elementare. Inizia la militanza politica nelle fila dei socialisti. Nel 1898 emigrò in Svizzera a Losanna, l’anno successivo si trasferì a Ginevra   dove aderì all’anarchismo facendo parte di un gruppo denominato Germinal , espulso dalla Svizzera nell’Ottobre del  1902 rientra a Vigliano Biellese. Nel Dicembre 1929 era  ancora sottoposto a vigilanza pur non facendo nessuna attività politica. Nel 1933 affetto da paralisi progressiva viene ricoverato all’ospedale a Biella, nello stesso anno viene radiato dal CPC. Si ignorano la data ed il luogo della morte. ACS. CPC, busta 2413.
5) Dietro la sigla si cela Giacinto Ferrarone che dal 1904 al 1907 era emigrato a Londra. Cfr. Pietro Dipaola. Italian Anarchist in London (1870-1914). Londra, Aprile 2004, University of London. Giacinto Cipriano Ferrarone ( Biella 1869- Torino 1938). Figura di primo piano nell’anarchismo Biellese, tra il 1892 e il 1893 accompagnò, con Luigi Galleani, Pietro Gori in un giro di conferenze nel Biellese. Nel 1897 emigra in Svizzera a Losanna e successivamente a Zurigo, espulso nel 1898 si reca in  Francia da dove viene espulso nel 1902, passa a Londra dove rimane sino al 1907 e dove collabora con la pubblicistica anarchica, nello stesso anno rientra a Biella.  Ancora nel 1918 viene vigilato perché “..persiste nell’essere seguace della idea libertaria, benché non in modo pericoloso”. Nel 1924 è radiato dal CPC “..perchè appartiene al Partito nazionale fascista” Prefettura di Novara  12 Novembre 1924. ACS. CPC Busta 2029.
6)Cfr. Maurizio Antonioli. Rivista storica dell’anarchismo. Anno 9. Gennaio-Giugno 2002. Pag. 5.
7) Pseudonimo di Giacinto Cipriano Ferrarone. Cfr. Pietro Dipaola, op. cit. pag 201. Anche Leonardo Bettini, op. cit. Vol. II a pag 159 cita Giacomino Giacomini, collaboratore de l’Insurrezione di Londra, 1905, senza individuarne il nome. Secondo una segnalazione al Ministero dell’interno ( CPC, Busta 2029)  nell’ottobre del 1903, il Ferrarone, usava tale pseudonimo nella collaborazione a  il  Grido della Folla. Nel 1904 il Ferrarone non era a Biella, vedi nota n 5.
8) Tommaso Concordia cfr. Dizionario Biografico degli anarchici Italiani (DBAI). In rete bfscollezionidigitali.org.
9) Tommaso Concordia. Perché siamo rivoluzionari. III Edizione presso l’autore. Arma di Taggia 1949.
10) Nella Giacomelli. DBAI. In rete Bfscollezionidigitali.org. Anche in merito ai rapporti successivi tra Giacomelli e Schicchi.
11)Enrico Richiero. DBAI. In rete Bfscollezionidigitali.org.
12) ACS. CPC. Busta 2413 a nome Gilone Severino. Documento in data 6 Maggio 1904 Prefettura di Novara.
13) Idem, una copia del giornale è acclusa al fascicolo  Gilone Severino. Anche il socialista Corriere Biellese da notizia del sequestro e dell’arresto nel numero del 3 Maggio 1904.


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