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Il Voucher:‭ ‬Mini Job in salsa italiana‭ ?

Il Voucher:‭ ‬Mini Job in salsa italiana‭ ?

Tra le tante‭ “‬novità‭” ‬inserite nelle pieghe della Legge delega sul lavoro,‭ ‬una in particolare non sembra sia stata finora sufficientemente evidenziata e stigmatizzata per la sua intrinseca pericolosità.
Si tratta delle modifiche apportate al‭ “‬lavoro accessorio‭” ‬ed al relativo Voucher,‭ ‬inserite negli articoli dal‭ ‬51‭ ‬al‭ ‬54‭ ‬dello schema di decreto legge di riordino delle tipologie contrattuali in attuazione della legge‭ ‬10/12/2014‭ ‬n.‭ ‬183,‭ ‬ad oggi però non ancora approvato.‭
Leggerezza‭ ? ‬Sottovalutazione‭ ?
Sia quel che sia,‭ ‬è con tali modifiche che nel prossimo futuro il Voucher potrebbe essere destinato a giocare un ruolo fondamentale nella ulteriore fase di precarizzazione del lavoro nel nostro paese.
In cosa consiste il Voucher‭ ? ‬Si tratta di un sistema di pagamento rappresentato da un Buono‭ (‬Voucher‭) ‬che i datori di lavoro‭ (‬i committenti‭) ‬possono utilizzare per remunerare prestazioni di‭ “‬lavoro occasionale ed accessorio‭”‬,‭ ‬ovvero le prestazioni che vengono svolte al di fuori di un normale contratto,‭ ‬in modo discontinuo e saltuario,‭ ‬da parte di pensionati,‭ ‬studenti o collaboratrici domestiche.
Il Voucher è acquistabile dal committente presso le tabaccherie convenzionate o gli uffici postali ed è riscuotibile dal lavoratore sempre tramite gli stessi soggetti.‭ ‬In alternativa,‭ ‬il pagamento e l’incasso possono essere gestiti per via completamente telematica.
I Vouchers hanno un valore di‭ ‬10‭ ‬euro ciascuno,‭ ‬che comprende la contribuzione in favore della Gestione separata dell’Inps‭ (‬13%‭)‬,‭ ‬l’assicurazione Inail‭ (‬7%‭) ‬e un compenso all’INPS per la gestione del servizio.‭ ‬Il valore netto a favore del prestatore è quindi di‭ ‬7,50‭ ‬euro.‭
Da notare infine che il pagamento con Voucher è esente Irpef per quanto riguarda il lavoratore ed esente Irap per quanto riguarda il committente.
Sul sito dell’Inps si può infatti leggere quanto segue:
-‭ “‬Per il prestatore il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato.‭ ‬E‭’‬,‭ ‬inoltre,‭ ‬cumulabile con i trattamenti pensionistici,‭ ‬secondo la normativa vigente ed è riconosciuto ai fini pensionistici‭”
-‭ “‬Il committente può beneficiare di prestazioni nella completa legalità,‭ ‬con copertura assicurativa INAIL per eventuali incidenti sul lavoro,‭ ‬senza rischiare vertenze sulla natura della prestazione e senza dover stipulare alcun tipo di contratto‭”‬.
In sintesi,‭ ‬un mezzo di pagamento di semplice utilizzo per il pagamento di una prestazione di lavoro estremamente‭ “‬volatile‭”‬.
Creato nel‭ ‬2008,‭ ‬per colpire il lavoro nero in agricoltura e quello delle occupazioni marginali ed occasionali‭ (‬i cosiddetti lavoretti‭) ‬e dei servizi alle famiglie‭ (‬ad esempio le badanti‭)‬,‭ ‬nel‭ ‬processo di progressiva precarizzazione del lavoro,‭ ‬iniziato a partire dal famigerato accordo del Luglio‭ ‬1993,‭ ‬anche‭ ‬il Voucher ha seguito la via percorsa in precedenza dalle forme primitive di lavoro flessibile contenute nel Pacchetto Treu,‭ ‬anno‭ ‬1996.
Il meccanismo è semplice ed efficace:‭ ‬è sufficiente,‭ ‬di anno in anno,‭ ‬di governo in governo,‭ ‬allargare progressivamente e quasi impercettibilmente le maglie delle varie forme di lavoro precario,‭ ‬curando che l’operazione sia accompagnata da una adeguata campagna di stampa che illustri i benefici effetti futuri di tali mutamenti,‭ ‬ed il gioco è fatto.‭
In capo a una ventina d’anni e senza colpo ferire il mondo del lavoro sarà totalmente destrutturato e pronto per un utilizzo sempre più intensivo della forza lavoro,‭ ‬remunerata con salari infimi e prestazioni sociali inesistenti.
Così è stato anche per il Voucher,‭ ‬il cui utilizzo aveva già subito una prima modifica con la Legge n.92‭ ‬del‭ ‬28‭ ‬giugno‭ ‬2012‭ (‬Legge Fornero‭) ‬che aveva eliminato alcuni‭ “‬paletti‭” ‬che sino ad allora ne limitavano l’utilizzo.‭ ‬Erano infatti stati abrogati‭ ‬i‭ ‬settori di attività e le‭ ‬categorie di prestatori precedentemente elencati nella normativa ed innalzato il massimale annuo a‭ ‬5.000‭ ‬euro,‭ ‬fatta eccezione nel caso di imprenditori commerciali e professionisti.
Ma,‭ ‬evidentemente grazie alle sue caratteristiche peculiari,‭ ‬il‭ “‬sistema Voucher‭” ‬ha con il tempo raccolto numerosi fans,‭ ‬tra i quali anche l’attuale governo,‭ ‬che ha pensato bene di rimuovere gli ultimi paletti.
Con Renzi l’uso dei Vouchers viene ora ampliato a tutti i settori produttivi,‭ ‬anche‭ ‬all’industria e agli enti locali,‭ ‬e viene elevata a‭ ‬7.000‭ ‬euro annui‭ ‬(dagli attuali‭ ‬5.000‭) ‬la soglia sopra la quale ne è vietato l’uso.‭ ‬Questo tetto riguarda la totalità dei committenti nel corso dell’anno,‭ ‬mentre per‭ ‬ogni singolo datore di lavoro‭ ‬il limite massimo è di‭ ‬2.000‭ ‬euro.
Nel silenzio totale,‭ ‬solo il Presidente dell’Inps Boeri ha recentemente lanciato il classico sasso nello stagno proprio a proposito del Voucher:‭ “‬L’incremento può segnalare problemi futuri‭ ‬-‭ ‬ha commentato‭ ‬-‭ ‬bisogna guardarlo con estrema attenzione,‭ ‬c’è il rischio che diventino la nuova frontiera del precariato.‭ ‬Rischiano di essere per molti l’unica forma di lavoro.‭ ‬E‭’ ‬preoccupante,‭ ‬è un fenomeno da monitorare a cui dedicheremo attenzione nelle prossime settimane‭”‬,‭ “‬rischiano di diventare‭ “‬la nuova frontiera del‭ ‬precariato‭“‬.
Basti pensare che,‭ ‬secondo un recentissimo studio dell’Assolombarda,‭ ‬nella sola Lombardia i Vouchers utilizzati‭ ‬nel‭ ‬2014‭ ‬sono stati‭ ‬11,67‭ ‬milioni contro i‭ ‬6,67‭ ‬milioni del‭ ‬2013‭ ‬e i‭ ‬3,87‭ ‬milioni del‭ ‬2012.‭
Tutto lavoro in nero che emerge oppure si tratta di ben altra cosa‭?
La Confapi Veneto,‭ ‬analizzando nello scorso novembre la situazione del comparto Turismo,‭ ‬ha dichiarato che‭ “‬l’utilizzo allargato del sistema Voucher proprio durante l’alta stagione‭ (‬oltre il‭ ‬200%‭ ‬rispetto all’anno precedente‭) ‬indica un abuso dello strumento‭” (‬Il Gazzettino‭ ‬28.11.2014‭)‬.
Un incremento esponenziale che chiarisce quale sia l’obbiettivo finale dell’imprenditoria italiana,‭ ‬se si considera che il testo del Decreto legge non pone alcun limite al numero di lavoratori Voucher-dipendenti utilizzabili contemporaneamente per singola azienda.
La possibilità‭ ‬quindi‭ ‬di utilizzare un paio di braccia solo e soltanto quando se ne ha bisogno,‭ ‬fosse anche per poche ore alla settimana,‭ ‬e a rotazione con altri‭ ‬analoghi per coprire un solo posto di lavoro full-time,‭ ‬con impicci burocratici ridotti a‭ ‬zero e senza altra responsabilità nei confronti del prestatore d’opera se non la consegna del fatidico buono a lavoro ultimato‭; ‬un lavoratore che non ha diritto a ferie,‭ ‬malattia,‭ ‬maternità,‭ ‬tredicesima e indennità di disoccupazione e che potrebbe ritrovarsi con una pensione basata su quel misero‭ ‬13%‭ ‬della Gestione separata.
Il Voucher rappresenta quello che ogni datore di lavoro sognava da sempre:‭ ‬l’essenza stessa del lavoro precario,‭ ‬quel lavoro occasionale,‭ ‬detto altrimenti‭ “‬lavoro mordi-e-fuggi‭”‬,‭ ‬simbolo della flessibilità elevata al massimo livello e che domani potrebbe per molti diventare la norma,‭ ‬senza‭ ‬poi‭ ‬contare sull’effetto negativo che una espansione di salari bassissimi e ultra precari avrebbe sul complesso del lavoro salariato.
Una condizione che,‭ ‬come nella Germania del mini-job,‭ ‬rischia di diventare l’ultimo approdo per migliaia di lavoratori italiani,‭ ‬destinati,‭ ‬come i loro colleghi tedeschi,‭ ‬a sopravvivere passando da un lavoro occasionale e di brevissima durata all’altro e poi ad un altro ancora,‭ ‬nell’arco della stessa giornata.‭ ‬In breve,‭ ‬una occupazione Multi-Vouchers.

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