Search

Africa addio. I caschi blu lasciano il Congo.

Africa addio. I caschi blu lasciano il Congo.
È iniziato il 28 febbraio, il ritiro ufficiale della Monusco (Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo). Dopo una serie di fallimenti nella gestione della sicurezza del territorio la missione di pace delle Nazioni Unite, istituita nel 2005 con il mandato di proteggere i civili e mantenere la sicurezza nell’area, ha trasferito il comando alla polizia nazionale congolese, iniziando ufficialmente il processo di smobilitazione che si concluderà entro il 31 dicembre 2024 e metterà fine alla presenza della missione nel paese, durata 25 anni. Attualmente sono circa 15mila i peacekeeper Onu ancora dispiegati nelle tre province più problematiche della regione, Sud Kivu,... Leggi tutto

Sud Sudan: sangue contro petrolio

Sud Sudan: sangue contro petrolio
Le banche e gli investitori europei hanno investito 700 milioni di euro e concesso prestiti per oltre 4 miliardi di euro a due compagnie petrolifere che operano in Sud Sudan legate all’aggressione militare contro i civili Le joint venture delle compagnie petrolifere sono la principale fonte di entrate per l’esercito sudsudanese, che ha una storia ben documentata di attacchi contro civili e violenza sessuale da quando è scoppiato il conflitto nel paese nel 2013. Il controllo delle aree petrolifere in cui operano le aziende è stato uno dei principali motori della violenza e le popolazioni locali sono state sfollate con... Leggi tutto

Il “secondo polmone” collassa. Speculazioni cinesi nella foresta pluviale del Congo.

Il “secondo polmone” collassa. Speculazioni cinesi nella foresta pluviale del Congo.
La foresta del bacino del Congo è spesso chiamata “il secondo polmone del mondo”. È la seconda più grande distesa di foresta pluviale al mondo (dopo l’Amazzonia), con il 60% della foresta situata nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). La società civile della RDC stima che nella foresta pluviale del paese vivano fino a due milioni di indigeni, tra cui i popoli Mbuti, Baka e Batwa. Le foreste sono l’habitat di specie rare come il bonobo in via di estinzione, l’okapi (o giraffa della foresta) e il gorilla di pianura orientale (noto anche come gorilla di Grauer). La società di legname collegata alla Cina Congo King Baisheng... Leggi tutto

Chi compra ananassi dovrebbe saperlo. Del Monte: scioccanti accuse di violenza nella piantagione di ananas.

Chi compra ananassi dovrebbe saperlo. Del Monte: scioccanti accuse di violenza nella piantagione di ananas.
Il corpo martoriato di Stephen Thuo Nyoike è stato trovato sul ciglio della strada. Aveva 22 anni. “Era stato strangolato con un filo di ferro”, dice un testimone oculare. “E c’era un ananas vicino al corpo.” L’ultima volta che qualcuno ha visto Stephen vivo, ha detto che veniva picchiato con mazze di legno dalle guardie di sicurezza che lavoravano per il colosso alimentare Del Monte. L’autopsia ha dimostrato che la causa della morte è stata uno strangolamento e un trauma contundente alla testa. Ulteriori ferite ai polsi indicavano che le sue mani erano state legate. “Stephen era un bravo ragazzo”,... Leggi tutto

Le spiagge del “Mediterraneo allargato”. Responsabilità italiane nel colpo di stato in Sudan.

Le spiagge del “Mediterraneo allargato”. Responsabilità italiane nel colpo di stato in Sudan.
Mentre scriviamo, il colpo di Stato in Sudan è ancora in corso. Intanto però giungono segnali di un coinvolgimento dell’Italia. Stando a quanto scrive il quotidiano online Africa Ex Press, i rapporti tra la giunta al potere in Sudan, in particolare i vertici della Rapid Support Force, e i governi che si sono succeduti in Italia durano da tempo. In un articolo pubblicato il 13 agosto 2022, a firma di Massimo Alberizzi, si sostiene che già all’inizio dell’anno precedente c’era stata una visita in Italia. In particolare il 9 febbraio 2022 il capo della RSF, Mohamed Hamdan Daglo “Hemetti”, aveva... Leggi tutto

Torino: Fermare la corsa alla guerra nucleare. Antimilitaristi alla Collins aerospace

Torino: Fermare la corsa alla guerra nucleare. Antimilitaristi alla Collins aerospace
Torino, sabato 19 novembre. Musica, interventi, e azioni performanti hanno segnato questa ennesima tappa del percorso di lotta contro la guerra e chi la arma. Questa volta l’appuntamento era di fronte alla Collins Aerospace – ex Microtecnica – impresa specializzata in sistemi elettronici che garantiscono l’efficienza dei velivoli da combattimento, impiegati nei diversi scenari di guerra del pianeta. In settembre il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari con la società Collins per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza nella di Sigonella. Grazie alla... Leggi tutto

L’Italia fa la guerra insieme ai golpisti

L’Italia fa la guerra insieme ai golpisti
Il 24 gennaio c’è stato un colpo di stato militare in Burkina Faso: si tratta del terzo colpo di stato militare in solo sette mesi nell’Africa occidentale. In Mali il 24 maggio 2021 una fazione dell’esercito ha deposto il governo militare instaurato solo pochi mesi prima, il 20 agosto 2020, con un altro colpo di stato; in Guinea il 5 settembre 2021 una sollevazione militare ha posto fine al potere del presidente Condé che stava avviando il suo terzo mandato consecutivo alla guida del paese. Sono eventi molto gravi che non possono essere ignorati e devono essere, anzi, tenuti bene... Leggi tutto

Spazi pubblicitari per fotogenici militari. Dalla Repubblica centraficana.

Spazi pubblicitari per fotogenici militari. Dalla Repubblica centraficana.
Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, 7 Marzo 2020, penultimo giorno di viaggio. “Decidiamo di rientrare a piedi. (…) proseguiamo su di un sentierino sterrato tra le erbacce a bordo strada, scelta obbligata; qualcuno ha scelto l’ombra di un enorme pannello pubblicitario come suo gabinetto, noi gli passiamo a fianco con la stessa naturalezza. Sul pannello, delle sagome di soldati in uniforme. Un giorno capiremo tutti che non ha senso cagare sotto le immagini ma sopra la logica delle armi, che tanto di merda è. Stremati dalla sete, ci avviciniamo ad una signora anziana rinsecchita che, all’ombra di un altro enorme... Leggi tutto

Via dalla Libia! Via dall’Africa!

Via dalla Libia! Via dall’Africa!
La Camera dei Deputati ha approvato il rifinanziamento delle missioni militari all’estero con solo due contrari e due astenuti. Fra le missioni finanziate c’è la cooperazione con la cosiddetta guardia costiera libica, per la caccia a chi si mette in mare verso le coste meridionali dell’Europa: la maggioranza ha perso una trentina di voti, ma la missione è stata approvata, senza curarsi della condanna delle Nazioni Unite. In realtà la Libia è solo la ciliegina sulla torta una torta fatta da ben 17 missioni militari in Africa, fra cui l’operazione Takuba, nel Sahel, in sostegno alla Francia, impegnata in quei... Leggi tutto

Russia, Africa, Medioriente

Russia, Africa, Medioriente
In un mondo sempre meno stabile e dove le tradizionali alleanze geopolitiche sono sempre più messe in discussione, la Russia sta giocando in medio oriente ed in Africa una partita che potrebbe rilevarsi decisiva nel disegnare, quanto meno nel medio periodo, nuovi equilibri. Per comprendere le ragioni di fondo della strategia di Mosca bisogna partire da un dato, a mio avviso, fondamentale: quello economico. L’economia russa dipende in modo sostanziale dall’andamento del comparto energetico. La Russia si è sempre più caratterizzata come monocultura industriale nella quale il petrolio ed il gas costituiscono i pilastri di sostegno di tutta l’impalcatura economica.... Leggi tutto

L’ENI al centro del rifinanziamento

L’ENI al centro del rifinanziamento
Le nuove missioni italiane all’estero, deliberate dal Consiglio Dei Ministri nel 21 maggio 2020, con un costo complessivo di 1.387.747 € per l’anno corrente ed un impiego di 8.613 unità, presentano una novità sostanziale: l’Africa è al centro del rinnovato impegno militare. La centralità dell’Africa è la logica conseguenza di una triplice partita: gli interessi dell’ Eni, dell’apparato industriale militare e del formarsi delle nuove frontiere geopolitiche. Tali fattori pongono l’Africa, in particolare la sponda mediterranea, il Sahel e il Golfo di Guinea, al centro dei nuovi equilibri internazionali. Delle 46 missioni all’estero 23 sono situate in Africa e tra... Leggi tutto

Land Grabbing e questione di genere

Land Grabbing e questione di genere
Facciamo seguito all’articolo sul Land Grabbing pubblicato nel n. 30 del 27 ottobre 2019 di Umanità Nova per evidenziare una delle conseguenze più significative del fenomeno, in altre parole il legame tra l’accaparramento della terra e la questione di genere, soprattutto per quanto riguarda il continente africano. Ricordiamo che l’agricoltura rappresenta il più importante settore economico per la popolazione africana. Nel continente il 63,9% della popolazione è situato in aree rurali con una punta massima del 79% in Africa orientale, mentre il 54% della popolazione attiva vive di agricoltura. L’apporto della donna alla produzione agricola rappresenta quasi il 63% della... Leggi tutto

Anarchismo, Indigenismo, Decolonizzazione

Anarchismo, Indigenismo, Decolonizzazione
Nella Collana Internazionale di Zero in Condotta è appena uscito il libro di Carlos Taibo, Anarchici d’Oltremare. Anarchismo, Indigenismo, Decolonizzazione. Di seguito pubblichiamo parte del prologo dell’autore. Anarchici d’Oltremare. Anarchismo, Indigenismo, Decolonizzazione, Milano, Zero in Condotta, 2019 In un mio precedente libro, Repensar la anarquía, sono rimaste in sospeso alcune questioni relative al legame – tanto appassionante quanto, in tal caso, teso – dell’anarchismo europeo con quelli che per una volta, senza che diventi abitudine, chiamerò “paesi del Sud”. Proverò ora a saldare questo debito e ad affrontare, nello specifico, tre grandi temi: la condizione degli anarchici che dall’Europa viaggiarono... Leggi tutto

Io vado a Zarzis

Io vado a Zarzis
Tra l’Italia e la Tunisia si intesse una folta rete di reciproche implicazioni costituita da un lungo corso di storie, eventi, snodi politici ed economici, persone connesse e narrative disconnesse, intermittenti, sempre all’occorrenza strumentalizzabili e spesso strumentalizzate per i fini più disparati dai soggetti più eterogenei. Questa rete si sovrappone e interagisce coi movimenti delle polveriere geopolitiche che, impazzite, si sono moltiplicate sullo scacchiere globale e non hanno mancato di attestarsi anche in Libia, un luogo reso mostruoso dal fatale interessamento internazionale. La Tunisia con cui questo inferno confina diviene quindi un paese che, a seconda delle differenti prospettive d’osservazione... Leggi tutto

Da Algeri a Béjaïa la protesta resta viva

Da Algeri a Béjaïa la protesta resta viva
Pubblichiamo questo testo, scritto ad Algeri il 21 marzo 2019, perché inquadra assai bene il contesto degli ultimi eventi algerini. La Redazione Lo slogan “Sistema pulito” apre la strada ad una precisa questione sociale. L’ipotesi di un’assemblea costituente si fa sempre più ingannevole… Il movimento popolare odierno apre una nuova pagina della storia algerina, non solamente grazie alla sua portata, ma soprattutto grazie alla sua capacità di far indietreggiare un governo la cui arroganza antidemocratica è pari solo al suo rigore antisociale. Se i commentatori dubitavano, fino a pochi giorni fa, dell’opportunità di qualificare come una rivoluzione la sequenza storica... Leggi tutto
1 2