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Dove vanno le belle promesse. L’economia di guerra nello stato d’emergenza (2).

Dove vanno le belle promesse. L’economia di guerra nello stato d’emergenza (2).
Lo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina ha fatto quasi cadere nel dimenticatoio tutte le belle promesse di grande sviluppo economico contenute nel PNRR, provocando anzi una accelerazione vertiginosa della crisi. Ancora prima dello scoppio della guerra dicevamo: “L’ipotesi più probabile dunque è che la pandemia permanente possa costituire l’innesco di una grande e duratura recessione con tutte le relative conseguenze di disoccupazione di massa e impoverimento delle classi lavoratrici (…) Per completare il quadro manca solo un ulteriore crollo finanziario, dopo quello del 2008, ma le premesse ci sono tutte visto il mastodontico indebitamento sia pubblico che, soprattutto,... Leggi tutto

Nulla sia come prima

Nulla sia come prima
Tra centri commerciali aperti e rappresentazioni burocratiche rituali, la giornata del Primo Maggio si è progressivamente svuotata nel tempo di ogni significato conflittuale per trasformarsi in una innocua festività, celebrata dai proclami presidenziali sul significato salvifico del lavoro e bagnata dall’aspersorio papalino osannante Giuseppe, il falegname di Betlemme. Ci hanno provato in questi ultimi anni, in controtendenza, gli organismi del sindacalismo conflittuale e dell’anarcosindacalismo a ridare senso e vigore a una scadenza nata dalla lotta per la riduzione d’orario su scala internazionale, indicendo manifestazioni e proclamando scioperi. Con l’agitazione dei temi legati soprattutto alla lotta al precariato, alla guerra e... Leggi tutto

Il denaro complotta da solo

Il denaro complotta da solo
I G7 costituiscono da molti decenni dei monumenti all’inutilità ed allo spreco di pubblico denaro, esibizioni del potere fini a se stesse. Ci sono stati anche G7 “punitivi “, come quello di Genova del 2001, che fu motivato dall’esigenza di terrorizzare e stroncare i movimenti di protesta scoppiati a partire da Seattle nel ’95. Si è trattato comunque di eccezioni e, in genere, i G7 hanno lasciato le cose esattamente com’erano prima. Un G7 che ha invece peggiorato, e di molto, la situazione precedente è senz’altro quello appena svoltosi a Taormina. La dichiarazione più pericolosa uscita dal consesso è stata... Leggi tutto

Il “Capitale” e gli anarchici

Il “Capitale” e gli anarchici
Uno dei tanti anniversari di questo anno è quello del 150° dalla prima edizione del Libro primo del “Capitale” di Carlo Marx. E’ senza dubbio il libro più conosciuto dei tre che compongono il “Capitale”, l’unico di cui Marx ha curato di persona la pubblicazione, correggendolo anzi nelle edizioni successive. Il Libro secondo sarà preparato per la pubblicazione dallo stesso Marx, ma pubblicato dopo la sua morte, mentre il Libro terzo sarà curato dall’amico e mecenate Engels sulla base degli appunti di Marx. Si tratta quindi di un’opera incompiuta, che si aggiunge ai molti lavori incompiuti o non pubblicati da... Leggi tutto

Piano del capitale e piano del proletariato

Piano del capitale e piano del proletariato
Il piano del capitale è stato esposto chiaramente da Vincenzo Boccia,‭ ‬presidente della Confindustria,‭ ‬in un intervento tenuto domenica‭ ‬21‭ ‬agosto a Rimini.‭ ‬I punti sono semplici:‭ ‬no agli aumenti contrattuali nel pubblico impiego,‭ ‬politica dell’offerta,‭ ‬quindi più produttività e più investimenti,‭ ‬detassazione dei premi di produttività,‭ ‬contrattazione aziendale.‭ ‬Si tratta di un piano‭ ‬ben articolato‭ ‬su cui Confindustria,‭ ‬per bocca del suo presidente,‭ ‬chiede l’impegno del governo‭; ‬in cambio offre il suo appoggio nella campagna referendaria per la riforma della costituzione. Leggi e accordi recenti consolidano questo piano del capitale:‭ ‬sono ormai molti mesi che,‭ ‬con il beneplacito del... Leggi tutto

SAREMO IL‭ ‬99,999% (seconda parte)

SAREMO IL‭ ‬99,999% (seconda parte)
Abstract della prima parte‭ (‬UN‭ ‬2‭ ‬2016‭- ‬http://www.umanitanova.org/2016/01/31/saremo9999/) In occasione del‭ ‬World Economic Forum‭ ‬di Davos sono emersi dati sulla distribuzione della ricchezza:‭ ‬62‭ ‬persone ricche quanto la metà della popolazione mondiale più povera,‭ ‬l‭’‬1%‭ ‬degli abitanti del pianeta che possiedono quanto il restante‭ ‬99%‭ – ‬dati impressionanti,‭ ‬ma ancor più impressionante è la rapidità di questo processo‭ (‬5‭ ‬anni fa i‭ ‬62‭ ‬erano‭ ‬388,‭ ‬ecc.‭)‬.‭ ‬In realtà,‭ ‬la concentrazione e polarizzazione di ricchezza è una prerogativa del capitalismo sin dai suoi inizi,‭ ‬relativamente alle società preindustriali,‭ ‬un fenomeno che venne parzialmente interrotto dalle prime forme di organizzazione del movimento... Leggi tutto

Truffe, profitti e resa dei conti nel sistema in crisi

Truffe, profitti e resa dei conti nel sistema in crisi
La scoperta dei trucchi usati nel software per alterare le emissioni nocive delle auto diesel Volkswagen prodotte tra il 2009 ed il 2014 ha innescato una nuova crisi borsistica. Dopo aver toccato 262 euro nel marzo del 2015, il titolo del colosso tedesco era già sceso parecchio nei mesi scorsi, ma l’esplodere dello scandalo l’ha trascinato giù del 50% in tre sole sedute. Sono andati in fumo almeno 12 miliardi di euro, il doppio di quanto l’azienda abbia accantonato per cautelarsi dalle sanzioni in arrivo. Si parla di possibili class action per 50 miliardi di euro e di 11 milioni... Leggi tutto

La Borsa esulta per la catastrofe proletaria

La Borsa esulta per la catastrofe proletaria
Segnali di ottimismo giungono dall’Istituto di Statistica, prontamente amplificati dal Governo e dalla Confindustria. Aumenta la fiducia dei consumatori, mentre cresce la produzione industriale, soprattutto per merito delle esportazioni, l’ISTAT prevede un aumento dello 0,1% del prodotto interno lordo. Gli occupati a gennaio 2015 sono 131 mila in più rispetto all’anno precedente, mentre il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 41,2 dal 41,4 di dicembre. Per l’ISTAT comunque non si tratta di un’inversione di tendenza: il tasso dei posti vacanti, un dato che anticipa l’andamento degli occupati nel prossimo futuro, nei settori dell’industria e dei servizi è rimasto stabile... Leggi tutto

Quale ricerca per quale università?

Quale ricerca per quale università?
Spesso si considera l’università un luogo “libero” rispetto al resto delle istituzioni, merito anche delle attività dei collettivi studenteschi che bene o male, con tutti i loro limiti, contribuiscono ad animare la vita interna delle facoltà. Il rischio sempre presente è comunque quello di vedere l’università come “un ghetto d’oro in un mare di merda”, dunque come una fortezza di libertà e sapere totalmente isolata dal mondo, nella quale si può parlare di chimica, filologia, matematica e psicologia senza temere “incursioni esterne” dal mondo politico, economico o militare. Visione abbastanza illusoria. La ricerca, in Italia come in qualunque Stato a... Leggi tutto