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E’ possibile uscire dal buco nero?

E’ possibile uscire dal buco nero?
Un libro che, a mio avviso, ogni insegnante e la considerazione vale ovviamente non solo per gli insegnanti, dovrebbe leggere sia per la sua godibilità sia per la spietatezza con la quale descrive la miseria dell’ambiente scolastico è Il Maestro di Vigevano di Lucio Mastronardi, pubblicato nel 1962, così come è meritevole di apprezzamento il film di Elio Petri che ne è stato tratto nel 1963. Si tratta, in entrambi i casi, di opere che valgono, sempre a mio avviso, quanto un trattato sociologico e che permettono di ragionare partendo da un punto fermo: la scuola prima del ciclo di... Leggi tutto

Un uomo per tutte le stagioni

Un uomo per tutte le stagioni
“È vero che il sindacato nel suo congresso ha aperto al Tav, ma è altrettanto vero che la Fiom ha un punto di vista diverso. Abbiamo ribadito il nostro No alla Torino-Lione e alle grandi opere Non si può iniziare a scavare contro il parere di chi vive in quel territorio. A tale riguardo il problema non è né della Fiom né della Cgil, ma del governo” Maurizio Landini, Segretario Generale della FIOM CGIL nel marzo 2012 “Tav? Ho avuto personalmente dei dubbi, soprattutto sulla sua utilità. Parliamo di un’opera su cui si sta discutendo da 20-30 anni. E... Leggi tutto

A Proposito di fucsia

A Proposito di fucsia
In riferimento allo scritto di Cosimo Scarinzi “Rosso, Nero e Fucsia”, comparso sullo scorso numero di Umanità Nova, vorrei prima di tutto dire che il fucsia, colore simbolo del movimento femminista di questi ultimi anni è per me sicuramente un bellissimo colore per la ricchezza di significati che racchiude. Concordo in generale sulle considerazioni di Cosimo rispetto a quello che lui nomina neofemminismo. In effetti io mi ci sono avvicinata in occasione del primo sciopero globale del 2017, con le remore che mi portavo dietro dagli anni ‘70 quando avevo frequentato per poco tempo i movimenti femministi torinesi. In quegli... Leggi tutto

Rosso nero e fucsia

Rosso nero e fucsia
Reduci dalle manifestazioni dell’8 marzo molto partecipate, vivaci, coinvolgenti, è forse opportuno provare a riflettere su alcune questioni di non poco rilevanza che queste mobilitazioni pongono ai militanti politico-sindacali che, come recita uno degli slogan più efficaci che hanno preceduto ed accompagnato l’8 marzo, lottano sempre. Nella consapevolezza che i caratteri reali di un movimento non corrispondono ai convincimenti ed alle parole d’ordine dei gruppi, formali o informali, che lo promuovono e, in qualche misura, lo dirigono, vale la pena di indicare quali sono i caratteri specifici di quello che possiamo chiamare neofemminismo, di quel femminismo che cioè è sceso... Leggi tutto

Sta nascendo un sovranismo sindacale?

Sta nascendo un sovranismo sindacale?
Di regola quando un’organizzazione, o un cartello di organizzazioni, appartenente al suggestivo mondo del sindacalismo di base indice in solitaria uno sciopero si sviluppa una discussione tanto vivace quanto, di regola, ineffettuale sul fatto che non è bene fare così, che si dovrebbe trovare un accordo quantomeno fra le organizzazioni maggiori e così via e non manca chi si prodiga regolarmente in tal senso. Ora, è evidente che una mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici tanto più ha la possibilità di coinvolgere una massa critica e di ottenere risultati quanto più le forze che la promuovono hanno un peso adeguato e,... Leggi tutto

Movimento dei gilets jaunes

Movimento dei gilets jaunes
È singolare, almeno per chi scrive queste note, che eventi minori e marginali suscitino sovente le domande che in realtà, sulla base ovviamente della sua formazione, ritiene più importanti. Nel caso dei gilets jaunes è avvenuto che il 5 dicembre, nel corso di una delle assemblee che hanno preceduto e preparato la grande manifestazione NO TAV dell’8 dicembre, il noto meteorologo Luca Mercalli abbia attaccato, a partire da un approccio ambientalista radicale, il movimento dei gilets jaunes accusandolo di opporsi a misure governative condivisibili visto che erano volte a ridurre il consumo di carburate mediante il semplice escamotage di aumentarne... Leggi tutto

La fuoriuscita dal letargo?

La fuoriuscita dal letargo?
“Lo sciopero generale di oggi viene annunciato come il primo sciopero contro il governo Lega/M5S. L’Usb aveva proposto di spostarlo a novembre, quando inizierà la discussione in aula della Legge di Bilancio, in modo da renderlo più robusto e soprattutto just in time rispetto al dibattito ne paese. Ma questi altri sindacati (animati spesso da una insana competizione di principio proprio verso Usb) hanno preferito mantenere la data del 26 ottobre.” Stefano Porcari Uno sciopero, più politico che generale in Contropiano* – Giornale Comunista on line del 26 ottobre «Ho, come un anatomista, osservato molti uomini d’ingegno brillante e di... Leggi tutto

Nuovi terreni di scontro fra le classi

Nuovi terreni di scontro fra le classi
Una prima considerazione ritengo vada fatta per comprendere appieno il contesto nel quale si sviluppa la mobilitazione per lo sciopero del 26 ottobre indetto da CUB, SGB, SI Cobas, SLAI, Cobas, USI: va rilevata l’assenza dalla scena del conflitto, reale o virtuale poco importa, sia del sindacalismo istituzionale che del sindacalismo, diciamo così, semi-istituzionale, e cioè dei sindacati “di base” che hanno firmato l’accordo del 10 gennaio 2014 (1). Per un verso, CGIL CISL UIL, che pure dovrebbero temere la “furia anticasta” dei due partiti attualmente al governo, sembrano singolarmente rilassate e pare che aspettino di valutare la situazione. È,... Leggi tutto

Un ragionamento sull'autunno che sarà

Un ragionamento sull'autunno che sarà
È capitato sovente a chi stende queste note di domandarsi se la minuziosa raccolta e comparazione di dati sulle retribuzioni, gli orari di lavoro, normative che regolano il lavoro stesso, alla quale è comunque necessario far riferimento se si vuole avere un’idea non fondata su impressioni della situazione, non rischi di avere un effetto passivizzante o, nella migliore delle ipotesi, non si riduca ad un’attività riservata ai centri studi sindacali e senza alcuna incidenza sull’azione delle organizzazioni sindacali e dei movimenti. Negli ultimi anni, infatti se si guarda alla situazione dei lavoratori della scuola, per non andare più indietro, sono... Leggi tutto

Continuare la lotta

Continuare la lotta
Il movimento delle insegnanti diplomate magistrali contro la sentenza del consiglio di stato che a dicembre ha negato loro il diritto all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento (GAE) e all’immissione in ruolo è in campo da ormai circa cinque mesi e mezzo, e ha dato vita a cinque scioperi dal primo dell’8 gennaio al più recente il 29 maggio 2018, e a un numero rilevantissimo di manifestazioni, presidi, flash mob, assemblee, incontri con le istituzioni. Alcuni cenni di preistoria contemporanea La vicenda delle diplomate magistrali ha radici non recenti; molto schematicamente: una riforma dei titoli di accesso all’insegnamento ha stabilito che,... Leggi tutto

Note a Margine

Note a Margine
Può valer la pena di prender le mosse da una valutazione sorprendente: la manifestazione è stata molto bella, viva e partecipata. In realtà la cosa non era assolutamente scontata – chi ha una qualche conoscenza del movimento No Tav sa sin troppo bene che presenta un andamento, ad esser buoni, carsico, sovente sembra se non sparire sommergersi, a volte si infila in un vicolo cieco o nella mera reiterazione di iniziative ineffettuali, non di rado viene attraversato da tensioni interne tanto più forti quanto più la situazione è complicata. Se il 19 maggio la manifestazione era numerosa, vivace e capace... Leggi tutto

Educazione ed emancipazione, alcune note

Educazione ed emancipazione, alcune note
Enrico Voccia sul numero del 22 aprile di Umanità Nova ha affrontato nell’articolo “Educazione ed emancipazione” affronta una riflessione a mio avviso importante sul questo tema (articolo che in una conversazione privata con me, scherzando come è suo costume, ha sostenuto trattare dell’argomento educazione dai Sumeri ad oggi in diecimila battute). Enrico conclude l’articolo con questo brano: “Per terminare. Quest’articolo intende aprire un momento di riflessione sul presente del rapporto tra educazione ed emancipazione, nel tentativo di dare una risposta analitica a queste domande: Se in generale, gli “stakeholder”, i “portatori di interesse verso l’ottenimento del risultato dell’ignoranza e della... Leggi tutto

Vittorie in discesa

Vittorie in discesa
Alcuni dati E’ sufficiente considerare la riduzione dal 2008 al 2016 della spesa per l’istruzione per comprendere la deriva che stiamo affrontando. Si passa infatti da 46,5 miliardi di euro a 41,6 miliardi di euro con la riduzione del 10,7%. Si tratta con ogni evidenza di scelte di una classe politica, e in realtà delle forze economiche sociali e internazionali che ne determinano gli orientamenti, che assume come inevitabile e persino desiderabile una collocazione del capitalismo italiano nel segmento della produzione di basso profilo, l’abbandono dell’investimento in ricerca e innovazione, e della centralità della piccola e media impresa che operano... Leggi tutto

 Il porto delle nebbie

 Il porto delle nebbie
Due necessarie premesse: La prima, su Il Fatto Quotidiano del 9 settembre 2017 usciva un interessante articolo che riportava i dati elaborati della FLC CGIL ( non dagli IWW) del Piemonte. Ne cito alcuni passaggi: “Una perdita salariale di oltre 12 mila euro negli ultimi sette anni causata dal mancato rinnovo del contratto, dal mancato adeguamento all’andamento dei prezzi e dall’inefficacia dell’indennità di vacanza contrattuale….. La cifra lievita di anno in anno. Si parte dai docenti, oggi i meno pagati d’Europa….: tra il 2010 e il 2017, la differenza retributiva ovvero la perdita subita da un maestro elementare o delle... Leggi tutto

Uno sciopero magistrale

Uno sciopero magistrale
Una tesi di fondo va affermata immediatamente: le tre settimane appena passate hanno visto lo sviluppo di un movimento nel senso proprio del termine – costituzione di coordinamenti locali, scoperta di forme di azione in precedenza lontanissime dal vissuto di gran parte di queste lavoratrici e soprattutto l’affermarsi di un linguaggio e di un’identità. Mi permetto un paragone che potrà sembrare un po’ forte, se pensiamo all’affermarsi del movimento femminista negli anni ’70 si può affermare che il mito fondativo, il nucleo caldo che ne faceva la forza si poteva riassumere nella frase “donna è bello!”, come potente rovesciamento di... Leggi tutto
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