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Sicurezza è un mondo senza razzismo e polizia

Sicurezza è un mondo senza razzismo e polizia
Negli ultimi cinque anni la polizia ha ucciso circa ottomila persone negli Stati Uniti. Buona parte erano afroamericani e latinos. Gli States sono una società profondamente segmentata, sia socialmente che spazialmente, una società dove la linea della povertà si sovrappone a quella del colore. Nei ghetti la polizia agisce con enorme violenza. Pestaggi, soprusi, insulti e omicidi sono normali. Chi sta nei ghetti o nelle zone “grigie”, rischia la vita ad ogni incontro con gli uomini e le donne in divisa. L’assassinio di George Floyd, mostrato per nove interminabili minuti di metodica violenza, è stato la scintilla che ha fatto... Leggi tutto

18 aprile, tre mesi dalla morte di Vakhtang nel Cpr di Gradisca

18 aprile, tre mesi dalla morte di Vakhtang nel Cpr di Gradisca
Sono passati tre mesi dall’omicidio di Vakhtang all’interno del CPR, e sulla sua fine è calato il silenzio. La procura di Gorizia ha aperto un’indagine per omicidio, i termini per il deposito dell’esito dell’autopsia sono scaduti da settimane. Eppure, nulla si sa sul risultato degli accertamenti e nel frattempo il corpo è stato rimpatriato. Come abbiamo già detto, a pochi giorni dalla morte, la maggior parte dei detenuti testimoni del pestaggio mortale furono deportati nei loro Paesi d’origine e con una violenta operazione, definita “bonifica”, i telefoni dei reclusi furono sequestrati impedendo i contatti con l’esterno per molti giorni. In... Leggi tutto

Sciopero della fame e coronavirus al CPR di Gradisca-AGGIORNATO AL 27 MARZO

Sciopero della fame e coronavirus al CPR di Gradisca-AGGIORNATO AL 27 MARZO
ATTENZIONE: VIDEO-TESTIMONIANZA CON CONTENUTI ESPLICITI. ECCO COSA SUCCEDE NEL CPR DI GRADISCA. CHIUDERE TUTTI I CPR SUBITO! Ieri, giovedì 26 marzo 2020, proseguiva lo sciopero della fame all’interno del CPR di Gradisca. I detenuti sono venuti a sapere del caso di coronavirus all’interno; molti sostengono di aver sentito dal personale che le persone infette sono due, e che uno di loro è rimasto assieme alle altre persone fino a ieri. Ci dicono di non aver ricevuto alcun tipo di protezione, che sono spaventati e hanno paura che li stiano lasciando morire lì dentro; si dicono preoccupati per le loro compagne... Leggi tutto

Tutti allegramente in scatola

Tutti allegramente in scatola
Le cronache di politica interna italiane sono state in questi ultimi messi egemonizzate dal fenomeno delle sardine, un fenomeno nato in Emilia Romagna per fare da spalla ad una campagna elettorale per le regionali, che vedevano il candidato del PD, Bonaccini, messo in una certa difficoltà dalla Lega Nord. Sono certamente servite allo scopo: in una regione come l’Emilia Romagna, dove fino a qualche anno fa l’egemonia del PD e sopratutto dei partiti che ne erano la genesi era indiscussa, il richiamo ad una sorta di fronte unitario antifascista in chiave antileghista è servito a compattare il pacchetto di voti... Leggi tutto

Resistenza 6 – Cos’è un lager?

Resistenza 6 – Cos’è un lager?
Ogni 27 gennaio porta con sé le celebrazioni, più o meno retoriche e sincere, della liberazione dei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Dal 1945 i lager non sono scomparsi, anche senza le aquile del Terzo Reich come insegna, sopravvivono perfino nei paesi occidentali e democratici. Un pugno di canzoni che collega le sofferenze degli internati di 70 anni fa con quelli di oggi. 1 FRANCESCO GUCCINI – LAGER 2 ALESSANDRO LEDDA E NICOLA PECCI- JAWOHL 3 PAOLO CAPODACQUA – I NIDI DEGLI UCCELLI 1 Francesco Guccini – Lager Guccini è famoso per aver scritto la più celebre canzone... Leggi tutto

Omicidio di Stato

Omicidio di Stato
Il suo nome era Vakhtang Enukidze. È morto sabato 18 gennaio. Era recluso nel CPR di Gradisca d’Isonzo e il CPR l’ha ucciso. IL CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Gradisca è tornato in funzione il 16 dicembre 2019. Era stato aperto una prima volta nel 2006 (come CPT, poi CIE) e chiuso nel 2013 grazie alle rivolte dei reclusi che l’avevano ripetutamente reso inagibile. Qui trova la morte per trauma cranico, dopo otto mesi di coma, Majid El Kodra. Ha riaperto con più gabbie, più sbarre, più telecamere e una rete tesa sopra la struttura per impedire... Leggi tutto

A Gradisca si muore. Sappiamo chi è Stato.

A Gradisca si muore. Sappiamo chi è Stato.
Il CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) ha aperto da poco più di un mese, ma un mese è bastato per uccidere una persona ed instaurare un clima di violenza e terrore proprio di un lager. Questo sono i CPR in Italia: lager di Stato, dove le persone vengono annichilite, ridotte a numeri, umiliate, picchiate e uccise. Chi gestisce il centro di Gradisca è l’Edeco, una cooperativa di Padova già nota per la gestione del Centro di prima accoglienza di Cona (Venezia). Il 2 gennaio 2017 Sandrine Bakayoko, una donna ivoriana di 25 anni, muore... Leggi tutto

Immigrato ucciso dalla polizia

Immigrato ucciso dalla polizia
Era nato in Georgia 37 anni fa. La sua vita è finita alle prime ore del 18 gennaio. V. M. è stato ammazzato di botte dalla polizia. Era rinchiuso nel CPR di Gradisca d’Isonzo. Siamo sul confine orientale, dove approdano quelli che riescono ad entrare in Europa dalla rotta balcanica. Il CPR di Gradisca è gestito dalla cooperativa EDECO di Padova. La fine di V.M. ce la raccontano i suoi compagni di prigionia. Otto poliziotti in tenuta antisommossa sono entrati nella sua cella e l’hanno accerchiato e picchiato. Lui è caduto, sbattendo la testa contro un muro. Mentre era a... Leggi tutto

Video e report del corteo Nocpr a Gradisca

Video e report del corteo Nocpr a Gradisca
Sabato 11 si è tenuto a Gradisca (GO) un corteo indetto dall’Assemblea Nocpr-nofrontiere del Friuli-venezia giulia che ha visto la partecipazione di 200 persone. Si è riusciti a stabilire una comunicazione coi reclusi che da dentro hanno risposto con urla e hanno chiamato il numero di telefono che era stato diffuso dall’amplificazione della manifestazione. Slogan, fumogeni e un lancio di vernice sul muro del lager hanno risposto ai reclusi. Buona la presenza anarchica (circa un quarto del corteo) fra cui compagn* della FAI di Trieste, Pordenone e Reggio Emilia e della FAO slovena. Qui sotto il bel video fatto dai... Leggi tutto

NOCPR

NOCPR
Come preannunciato nei numeri scorsi di Umanità Nova, alcune migliaia di persone hanno partecipato al corteo contro la prevista apertura del CPR in via Corelli. L’iniziativa è stata una delle tappe della rete NOCPR milanese per contrastare la riapertura del lager (la struttura era già stata CPT e CIE). Anche in questa occasione vi è stata una presenza organizzata dalla Federazione Anarchica Milanese con un visibile spezzone rossonero, volantinaggio e diffusione di UN. Allo spezzone hanno partecipato alcune decine di compagni e compagne soprattutto locali ma con il rinforzo di piccole delegazioni da altre città. La manifestazione si è conclusa... Leggi tutto

Lo Stato gendarme in azione

Lo Stato gendarme in azione
Negli ultimi anni si è potuto assistere a un crescente dispiegamento di meccanismi disciplinari e repressivi in moltissimi paesi occidentali. Per rimanere in Europa abbiamo avuto due paesi, Italia e Francia, in cui vi è stata l’instaurazione di uno stato di eccezione permanente. In Italia una classe dirigente priva di grandi capacità progettuali sul medio-lungo termine ragiona costantemente in termini emergenziali, incapace di affrontare i problemi sistemici che lei stessa ha generato o contribuito a creare. L’emergenza dei flussi migratori provenienti dalla Libia oramai perdura da quasi quindici anni e si è acuita dopo la rottura del blocco che è... Leggi tutto

Feisal, “Sahid” e gli altr*

Feisal, “Sahid” e gli altr*
La notizia della morte di un prigioniero nel CPR di Torino è arrivata come un pugno nello stomaco. Lo hanno trovato all’alba dell’8 luglio all'”Ospedaletto” che non è una struttura sanitaria, ma una sezione di isolamento con celle singole e un pollaio con le sbarre dove fare l’aria da soli. Siamo tornati di colpo alla primavera del 2008. Undici anni fa le casette del CPR erano nuove, appena consegnate alla Croce Rossa militare dalle ditte che avevano effettuato i lavori di raddoppio e ristrutturazione del CPR inaugurato nell’estate del 1999 in un’area militare dismessa. Nei primi dieci anni i prigionieri... Leggi tutto

Io vado a Zarzis

Io vado a Zarzis
Tra l’Italia e la Tunisia si intesse una folta rete di reciproche implicazioni costituita da un lungo corso di storie, eventi, snodi politici ed economici, persone connesse e narrative disconnesse, intermittenti, sempre all’occorrenza strumentalizzabili e spesso strumentalizzate per i fini più disparati dai soggetti più eterogenei. Questa rete si sovrappone e interagisce coi movimenti delle polveriere geopolitiche che, impazzite, si sono moltiplicate sullo scacchiere globale e non hanno mancato di attestarsi anche in Libia, un luogo reso mostruoso dal fatale interessamento internazionale. La Tunisia con cui questo inferno confina diviene quindi un paese che, a seconda delle differenti prospettive d’osservazione... Leggi tutto

Sul corteo del 13 aprile “Prima le persone”

Sul corteo del 13 aprile “Prima le persone”
Viviamo in tempi cupi. Il razzismo che ci circonda è ormai entrato in maniera esplicita in ogni ambito collettivo e permea le nostre società. Gli argini si sono rotti: essere razzisti è diventato normale, un’opinione come un altra. Del resto la legittimazione arriva “dall’alto”: leggi sempre più apertamente razziste, decreti per l’ordine pubblico sempre più repressivi, l’ossessione per il “decoro”, delineano una progressione autoritaria del campo politico. Di fronte a tutto ciò, scendere in piazza contro il razzismo è ovviamente giusto e necessario, ed in questo senso l’iniziativa del 13 aprile -promossa da una rete di associazioni che operano nel... Leggi tutto

Se il CARA è meglio della chiusura del CARA

Se il CARA è meglio della chiusura del CARA
Lo sgombero a sorpresa del CARA di Castelnuovo di Porto ha prodotto sconcerto per la totale assenza di preavviso e concertazione, per le modalità autoritarie e naziste con cui si è svolto prescindendo da ogni diritto di restare. Il prelevamento e la “ricollocazione forzata” sorda alle volontà e alle esigenze di chi la subisce, sono senza dubbio sufficienti a poter parlare di “deportazione”, dunque concordo anch’io con l’attribuzione di questa specifica denominazione, ma… Si, c’è un “ma”, anche se dopo aver reso un tormentone mediatico lo scherno al “non sono razzista ma”, ad oggi pare si debba temere a pronunciarlo,... Leggi tutto
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