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I vincitori che non hanno vinto e i vinti che hanno perso

I vincitori che non hanno vinto e i vinti che hanno perso
Questo ci dicono senza ombra di dubbio gli esiti della recente tornata elettorale evidenziando la fine dei partiti tradizionali da una parte e dall’altra l’emergere di movimenti interclassisti, M5S o apertamente razzisti come la Lega. Si è affermato pure un forte astensionismo, anche se nessuno ne parla, a dimostrazione del vistoso scollamento tra ceti popolari e il sistema dei partiti. Sicuramente la “sinistra perbene” è stata consegnata ad un’irrilevanza politica mai vista dal dopoguerra a oggi. Il PD ha pagato in contante la sua strategia ostinata contro i lavoratori, gli studenti e i precari a vantaggio esclusivo di imprese e... Leggi tutto

Organizzare l’astensionismo, costruire autogestione

Organizzare l’astensionismo, costruire autogestione
Le elezioni politiche di questo anno sono state preannunciate da una lunga campagna elettorale che si è giocata tutta sui temi della sicurezza, artificiosamente legato alla gestione dei flussi migratori. Questo è stato voluto da tutti i principali partiti che hanno deciso di puntare tutto sulla capacità di mostrare una faccia dura su questi temi e su proposte di misure pseudo-welfaristiche che o sono vaghe promesse o sono pure e semplici elemosine di massa. Non è un caso che, a giochi chiusi, Confindustria abbia dato la propria benedizione a quelle forze politiche che si sono presentate in qualche modo come... Leggi tutto

Internet ha perso?

Internet ha perso?
Raccontano le cronache che, nel pomeriggio elettorale del 4 marzo, girava su una onnipresente applicazione di messaggistica istantanea un “sondaggio” che riportava delle percentuali di voto che poi si sono dimostrate quasi completamente sovrapponibili a quelle vere. Sembra anche che il totale delle percentuali dei voti fosse 103 e non 100, ma questo è solo un dettaglio. Chiedersi se il M5S abbia vinto solo grazie a Internet, anche grazie a Internet o per la scarsa attitudine all’uso della Rete da parte degli altri partiti è come chiedersi se, in precedenza, gli elettori siano stati influenzati nelle loro scelte elettorali dai... Leggi tutto

Perché non ho votato “Potere al Popolo”

Perché non ho votato “Potere al Popolo”
Non è più il momento di dare consigli a chi ha deciso di votare “Potere al Popolo”, anzi, se uno è andato a votare il 4 marzo, meglio che abbia votato questa piuttosto che altre liste. Mi piacerebbe anche a me condividere la speranza che basti deporre una scheda in un’urna per affrettare il cambiamento sociale, che, contrariamente a quanto è avvenuto finora, le classi privilegiate rinuncino in tutto o in parte ai loro privilegi, il governo abbandoni il potere di fronte ad una maggioranza parlamentare, senza ricorrere alla violenza contro le aspirazioni popolari. Anche a me piacerebbe avere tanta... Leggi tutto

Bancarotta dei partiti

Bancarotta dei partiti
Un dato passato abbastanza sotto silenzio nell’ultima campagna elettorale è la bancarotta economica dei partiti. Una bancarotta che si è riflessa, ad esempio, in scarsissime iniziative di piazza e nel minore uso della propaganda tramite manifesti da attacchinare: gli spazi appositi sono rimasti spesso deserti. D’altra parte l’aumento dell’astensione negli ultimi anni ha colpito anche le basi militanti dei partiti, pensiamo sopratutto al PD, provocando un’emorragia di iscritti e un pesante calo delle entrate economiche. Addirittura cominciano a chiudere le sedi persino in territori ereditati dal fu PCI. Quello che sono riusciti a comunicare durante la campagna elettorale sono state... Leggi tutto

Dopo l'astensionismo, un chiarimento

Dopo l'astensionismo, un chiarimento
«Democrazia» significa teoricamente governo di popolo: governo di tutti, a vantaggio di tutti, per opera di tutti. Il popolo deve, in democrazia, poter dire quello che vuole, nominare gli esecutori delle sue volontà sorvegliarli revocarli a suo piacimento. Naturalmente questo suppone che tutti gli individui che compongono il popolo abbiano la possibilità di formarsi un’opinione e di farla valere su tutte le questioni che li interessano. Suppone dunque che ognuno sia politicamente ed economicamente indipendente e nessuno sia obbligato per vivere a sottoporsi alla volontà altrui. Se vi sono classi e individui privi dei mezzi di produzione e quindi dipendenti... Leggi tutto

Gli anarchici non votano

Gli anarchici non votano
Facendo un giro su Facebook, o ascoltando le parole e i dubbi di alcuni oppure incontrando taluni personaggi, è possibile sondare il polso di quanta confusione ci sia in giro oggi. Il sottoscritto sarà pure un militante anarchico di lunga data e particolarmente convinto, ma dubito mi si possa dare del fanatico: non mi riconosco certo nell’estetismo anarchico, nei dogmi parolai degli sbruffoni che si credono iperivoluzionari; il mio approccio è sempre molto laico e dialettico. Andiamo al punto. Gli anarchici non votano, è una scelta intenzionale di carattere politico (professano idee totalmente altre dal conferire il potere a qualcuno,... Leggi tutto

Gli anarchici non votano e non vanno a messa!

Gli anarchici non votano e non vanno a messa!
Questo è il titolo di un volantino astensionista che fu distribuito alla fine degli anni ’70, durante l’ennesima campagna elettorale, davanti alle principali fabbriche metalmeccaniche di Reggio Emilia. Inutile sottolineare che il ciclostilato fu contestato duramente dall’allora Partito Comunista Italiano, presente in massa dentro gli stabilimenti, dagli avanzi della sinistra extraparlamentare e soprattutto dai delegati della CGIL-FIOM i quali, in più di un’occasione, avevano avuto a che fare nelle assemblee, nei picchetti e nelle manifestazioni operaie con la “FAI dei metalmeccanici”. Questa presa di posizione così naturale per gli anarchici rappresentava per i partiti riformisti con le loro appendici sindacali... Leggi tutto

Il voto alle donne

Il voto alle donne
Ci vantiamo di essere in un’era di avanzamento, di scienza, di progresso. Non è strano allora che crediamo ancora al culto dei feticci? È vero, i nostri feticci hanno forma e sostanza diverse, ma nel loro potere sulla mente umana sono ancora disastrosi come quelli dell’antichità. Il nostro moderno feticcio è il suffragio universale. Coloro che non hanno ancora raggiunto questo obiettivo combattono rivoluzioni sanguinose per ottenerlo e coloro che godono del suo regno portano pesanti sacrifici all’altare di questo dio onnipotente. Guai agli eretici che osano mettere in dubbio questa divinità! (…) La richiesta femminile dell’eguaglianza elettorale si basa... Leggi tutto

Non un passo indietro

Non un passo indietro
La socialdemocrazia è un mostro senza testa. La socialdemocrazia è un gallo senza cresta. Ma che nebbia, ma che confusione che vento di tempesta. La socialdemocrazia è quel nano che ti arresta.” Claudio Lolli, La socialdemocrazia Negli ultimi anni assistiamo ad una sorta di politica vintage, un po’ come le foto dei social coi filtri Ektarchrome o Velvia per farci sembrare un po’ analogici, si tratta vieppiù di una rispolverata di rivendicazioni socialdemocratiche: maggiore intervento dello stato sul piano sociale per compensare gli eccessi del capitalismo. La novità, se così vogliamo chiamarla, è che a sostenere questa politica vintage siano... Leggi tutto

Voto a perdere

Voto a perdere
Ancora una volta la tornata elettorale pretende di narcotizzare le lotte e le mobilitazioni imponendo il principio della delega e della rappresentanza legittimando chi fa della politica l’esercizio di una professione volta a confermare il dominio e lo sfruttamento. Ancora una volta la campagna elettorale di questi mesi vede le principali forze politiche porre sul tavolo le stesse proposte: leggi liberticide, politiche razziste, l’aumento della repressione e della divisione tra gli sfruttati, il tutto giustificato agitando lo spauracchio della sicurezza e della criminalità. Questa campagna terroristica si è sviluppata in modo costante negli ultimi dieci anni ed è stata portata... Leggi tutto

Il cuore della democrazia formale

Il cuore della democrazia formale
“la verità è la rivelazione di ciò che rende un popolo sicuro, deciso e forte nelle sue azioni e nelle sue cognizioni” M. Heidegger, 1933  in una dichiarazione in favore di Hitler Ad ogni tornata elettorale da diversi anni sempre più gente decide di astenersi dalle consultazioni elettorali. Il dato è significativo e strutturale: le ultime amministrative sanciscono che quasi il 50% degli aventi diritto non votano più. Il dato viene citato sul piano mediatico ma sembra evidente che il modo con cui viene riportato assume spesso un tono o di fastidio, di pericolo, o un uso strumentale per delegittimare l’uno... Leggi tutto

Promesse, poltrone e problemi reali

Promesse, poltrone e problemi reali
Volantino diffuso in questi giorni a Jesi. I tre operai morti intossicati a Milano sono solo una delle ennesime sciagure che testimoniano della grave situazione in atto nel paese. Si lavora male, si vive peggio e la miseria e lo sfruttamento non fanno nemmeno più notizia, neanche rivendicazione politica. Meglio prendersela con gli stranieri, gli immigrati, quelli che non appartengono alla “razza bianca”. E mentre ci si affanna a contrastare il razzismo crescente, da quelli che dovevano essere eredi del centro sinistra arrivano addirittura dichiarazioni che “Mussolini ha fatto tante e buone cose”. L’accattonaggio di un voto non ha limiti e... Leggi tutto

Un altro giro di danza

Un altro giro di danza
La campagna elettorale permanente sta accelerando verso il suo apice: la celebrazione del gran ballo in maschera della democrazia. Fissato per la primavera 2018, invitati tutti. L’ipnotico richiamo delle urne incanta, ancora una volta, la sinistra radicale, che si lancia nell’ennesima ricerca di rappresentanza elettorale finendo per restituire fiducia all’organizzazione sociale specifica della classe dominante: lo stato. Il pifferaio magico e la sua suadente melodia della conquista del potere politico, o per lo meno di una sua fetta, come mezzo per fare avanzare le conquiste sociali incanta ancora una volta certe fazioni politiche e la recente discesa in campo di... Leggi tutto

Numeri elettorali e paese reale

Numeri elettorali e paese reale
Le comunali jesine riservano poche sorprese. Il successo di Bacci al primo turno continua lungo il filone della stabilità e dell’assenza di alcuna forma politica organizzata che si sia manifestata durante il suo mandato. Il PD bulgaro jesino per il momento si lecca le ferite, tutte interne e mostra anche in città e a livello nazionale, come un patrimonio storico, politico e sociale alla fine è stato sacrificato sull’altare del potere dove, vince chi mostra maggiori garanzie agli investitori di riferimento. Passata l’euforia elettorale, resta la città dove serviranno a poco slogan elettorali e politica urlata e di pancia. Una... Leggi tutto
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