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Azione contro la fabbrica di armi "Leonardo" a Ronchi dei Legionari (GO)

Azione contro la fabbrica di armi "Leonardo" a Ronchi dei Legionari (GO)
26 maggio 2018 Giornata globale di azione contro l’invasione turca del kurdistan In questa giornata di lotta compagne e compagni del coordinamento libertario regionale hanno affisso due striscioni di fronte all’entrata della fabbrica di armi “Leonardo” di Ronchi dei Legionari (go). Un atto simbolico di denuncia della responsabilità della “Leonardo”, tramite la produzione e vendita di armamenti, nella guerra genocida portata avanti dallo stato turco contro le popolazioni del Kurdistan in lotta per la libertà e l’autodeterminazione loro e di tutti i popoli. Il governo di Erdogan ha portato le ambizioni coloniali dello Stato turco ad un nuovo livello. Il... Leggi tutto

Arrestati e poi rilasciati anarchici turchi

Arrestati e poi rilasciati anarchici turchi
Solidarietà a Devrimci Anarşist Faaliyet (DAF) che ieri ha manifestato nel quartiere Kadiköy di Istanbul dando voce nelle strade al rifiuto della tirannia di Erdoğan, la polizia al termine della protesta ha fermato alcuni compagni che sono stati rilasciati nella notte Di seguito il comunicato che ieri era stato diffuso dal DAF 6 compagni che hanno gridato «basta» contro la tirannia di Erdoğan sono stati presi in custodia dalla polizia! In seguito alla dichiarazione di Erdoğan “Se il popolo dirà «basta» , io mi farò da parte”, abbiamo organizzato a Kadiköy una azione per dire «basta». Dopo questa azione, intorno... Leggi tutto

Contro Trump, Putin, Erdogan, Assad e lo Jihadismo

Contro Trump, Putin, Erdogan, Assad e lo Jihadismo
Ipotizziamo di vedere di fronte a noi cinque assassini, ladri, truffatori, menzogneri, sadici e quant’altro insieme al nostro migliore amico, della cui correttezza morale siamo ragionevolmente certi e che, sicuramente, anche se avesse qualche scheletro nell’armadio di cui non siamo a conoscenza, sarebbe pur sempre davvero ben poca cosa rispetto agli altri cinque gentiluomini di cui sopra tra i quali, come si direbbe a Roma e dintorni, il più pulito ha la rogna. I sei in questione sono tutti rinchiusi in una stanza e si ritrovano impegnati in una lotta mortale, con alleanze effimere ed a geometria variabile, mentre al... Leggi tutto

Barilla e Ferrero sostengono lo stato turco

Barilla e Ferrero sostengono lo stato turco
Barilla e Ferrero fanno buoni affari con la Turchia di Erdogan, che ha raso al suolo quartieri e villaggi del Kurdistan turco. La Turchia finanzia e protegge Al Quaeda e l’ISIS. Le truppe di Ankara e le milizie islamiste per 55 giorni hanno bombardato scuole, ospedali, strade e case nella regione autonoma di Afrin, in Siria. 250.000 persone sono state costrette all’esilio, per evitare lo sterminio. Ad Afrin si sperimentavano relazioni politiche e sociali anticapitaliste, femministe ed ecologiste. L’occupazione militare ha portato morte, saccheggi, torture e stupri. www.anarresinfo.noblogs.org Leggi tutto

Quello che è mancato

Quello che è mancato
L’offensiva turca su Afrin è entrata in una nuova fase. Dopo più di un mese di offensiva le forze dell’esercito turco e le bande di mercenari al loro seguito, che a giudicare dalle statistiche giocano nel ruolo di carne di macello per evitare che l’opinione pubblica turca cominci a mal digerire la guerra vedendo troppi soldati morti, sono riuscite a penetrare in pieno centro cittadino. Le forze delle SDF si sono tatticamente ritirate nei quartieri periferici, con l’obbiettivo di evitare una strage, e ora si apre una nuova fase fatta di guerriglia. Mentre scriviamo queste righe giunge la notizia, da... Leggi tutto

La caduta di Afrin, le piazze solidali di Torino

La caduta di Afrin, le piazze solidali di Torino
Dopo Afrin, il sultano punta a Mambij e Kobane Il 18 marzo Afrin è stata occupata dalle truppe turche e dalle milizie islamiste. I media italiani le chiamano “Esercito Libero”, una sigla che raccoglie varie formazioni salafite: la più nota è Jabhat Al-Nusra, la branca siriana di Al Qaeda. Gli abitanti dopo 55 giorni sotto le bombe sono stati costretti ad abbandonare la città. Gli invasori hanno tagliato l’acqua, l’elettricità, distrutto gli ospedali, per obbligare la popolazione curdofona ad andare in esilio. Erdogan già annuncia il ritorno in Siria di profughi arabi e di curdi jihadisti per sostituire la popolazione... Leggi tutto

Difendere Afrin

Difendere Afrin
Mentre scriviamo queste righe (domenica 18 marzo), la città di Afrin nel nord est della Siria è stata invasa dall’esercito turco e dalle forze alleate del terrorismo fondamentalista islamico ed i resistenti continuano a resistere all’interno con operazioni di guerriglia. In merito a questo, non possiamo che augurare ad Erdogan che i suoi sgherri facciano la stessa fine dell’ISIS che quattro anni fa entrò nella città di Kobanê per esserne poi ricacciati con gli interessi – una “vittoria” che decretò la fine di quello che sembrava una potenza inarrestabile. Nel frattempo ricapitoliamo la vicenda di Afrin e del territorio circostante.... Leggi tutto

Report iniziative Defend Afrin

Report iniziative Defend Afrin
Sono trascorsi 58 giorni dal primo attacco dello stato turco ad Afrin in Rojava del gennaio scorso e le iniziative di solidarietà a Roma si sono succedute  come in altre parti d’Italia e nel mondo. Migliaia di persone sono state uccise, scuole ed ospedali bombardati compreso il corridoio aperto dalle unità di autodifesa del popolo e delle donne YPG e YPJ per far passare le centinaia di migliaia di civili. Forte anche l’autodifesa degi abitanti contro l’esercito turco alleato alle forze ribelli siriane e ai jidahisti. Il silenzio della stampa occidentale in mainstream su quanto sta accadendo, in questa nuova... Leggi tutto

Defend Afrin

Defend Afrin
In questi giorni è stato lanciato un urgente appello contro l’attacco ad Afrin da parte dell’esercito turco che secondo le ultime notizie starebbe per cingere d’assedio la città. È importante una reazione immediata di solidarietà per sostenere la popolazione che si trova sotto la stretta militare delle grandi potenze mondiali e regionali, per difendere l’esperienza di un processo che ha aperto delle possibilità rivoluzionarie nelle mille contraddizioni imposte dal contesto dello scontro tra forze imperialiste. La resistenza delle YPG/YPJ, dei miliziani internazionali, dei rivoluzionari, della popolazione stessa è stata più salda di quanto si aspettasse lo Stato turco,... Leggi tutto

I guai dell'Eni

I guai dell'Eni
L’inchiesta giudiziaria della Procura di Milano sull’ENI per corruzione internazionale è culminata un mese fa con il rinvio a giudizio per i vertici della multinazionale italiana. Le scoperte dell’acqua calda sono sempre sospette, perciò qualcuno si chiede che senso abbia scoprire improvvisamente che la penetrazione delle multinazionali sia caratterizzata da giri di tangenti. Da sempre tutte le multinazionali operano come agenzie private di politica estera e da sempre comprano la “fedeltà” dei loro partner locali. Inoltre soltanto in base ad una mitizzazione della magistratura tipica del “politicorretto” si può ritenere che certe inchieste si basino su indagini autonome e non... Leggi tutto

Erdogan not welcome!

Erdogan not welcome!
Continuano le mobilitazioni in tante città contro il vile attacco militare contro il cantone di Afrin in Rojava. Di seguito due report delle manifestazioni a Roma e Torino. Lunedì 5 febbraio a Roma si è tenuto un presidio di protesta per la visita di Erdogan in Vaticano e al Quirinale. Al sit in hanno partecipato 500 manifestanti circa a partire dalle ore 11 della mattina. La città è stata sottoposta ad uno straordinario dispositivo di sicurezza, disponendo una larga green zone in cui sono state interdette le manifestazioni richieste per il 4 e 5 febbraio. Nei giorni precedenti in diverse parti della... Leggi tutto

Il sultano ci riprova

Il sultano ci riprova
Dopo mesi di costante guerra a bassa intensità le truppe turche attaccano direttamente il Rojava, prima con un violento bombardamento, sia d’artiglieria sia aereo, della città di Afrin e poi penetrando oltre confine con truppe terrestri e bande jihadiste. Frustrato nel suo sogno di spodestare Assad per porre buona parte del territorio siriano sotto il controllo de facto di Ankara – il sogno neottomano come lo chiamò qualcuno – Erdogan non rinuncia ad attaccare, con il beneplacito russo e qualche mugugno americano, il Rojava. Lo sviluppo di un’area autonoma, che è riuscita a garantire la sua sopravvivenza sia manu militari... Leggi tutto

Efrin. Il grande gioco della Turchia

Efrin. Il grande gioco della Turchia
L’attacco a Efrin, l’operazione “ramoscello d’ulivo”, era ampiamente prevedibile. A Efrin, uno dei cantoni del Rojava, si sperimenta il confederalismo democratico. Dopo aver sferrato durissimi colpi ai sostenitori dell’HDP, il partito filocurdo, che si ispira alle teorie del fondatore del PKK, Abdullah Ocalan, Erdogan punta alla Siria. Dopo la pressochè totale liquidazione dell’ISIS, con l’apporto decisivo delle unità di protezione del popolo del Rojava, le carte tornano sul tavolo e il quadro delle alleanze muta in fretta. Ankara è decisa a regolare i conti con i curdi siriani, divenuti simbolo materiale della capacità di autogoverno nell’area. Indebolirli e, se possibile,... Leggi tutto

Per la libertà dei prigionieri politici in Turchia

Per la libertà dei prigionieri politici in Turchia
Se ne parla poco. Pochissimo. La Turchia si è trasformata in una dittatura democratica ma in Italia il silenzio è di tomba. La Turchia, ben pagata per il lavoro sporco, impedisce il passaggio di migranti e profughi di guerra in Europa. Un servizio prezioso per tutti i governi europei, che sul controllo delle frontiere giocano le proprie fortune elettorali. Solo pochi organi di stampa e la rete testimoniano la durissima repressione, le carcerazioni di massa, le torture contro gli oppositori politici nel regno di Erdogan. Le città e i quartieri rasi al suolo dai bombardamenti dell’esercito turco durante l’insurrezione di... Leggi tutto

Erdogan eletto dittatore. Con brogli

Erdogan eletto dittatore. Con brogli
Erdogan ha vinto il referendum costituzionale del 16 aprile. Il si ha prevalso sul no di stretta misura, il 51,3 contro il 48,7. Secondo la Rete dei giornalisti indipendenti, la BIA-NET, al voto si sono recati circa l’84% degli aventi diritto. Sin dalle prime ore l’opposizione ha denunciato brogli e irregolarità: video che mostrano schede timbrate a pacchi, seggi chiusi per gli osservatori indipendenti, polizia nei pressi dei seggi nonostante la legge lo vieti. La decisione più clamorosa è stata presa proprio dall’Ente Superiore per le Elezioni (YSK). Durante la giornata elettorale si sono moltiplicate le segnalazioni di schede prive... Leggi tutto
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