Antifascismo a orologeria. Siamo tutti (improvvisamente) antifascisti.
“Ho conosciuto uomini che nelle loro diatribe contro la guerra invocavano il nome del dio della pace, intanto che distribuivano fucili ai Pinkerton per abbattere quelli che scioperavano nelle loro stesse fabbriche” (Jack London) Da quando, giovanissimo, ho partecipato alle prime manifestazioni studentesche e ai primi collettivi “autonomi” dell’università, ci si dichiarava tutti antifascisti, antisessisti e antirazzisti. Questa era giustamente la base minima per poter far parte del movimento o anche di un partito di sinistra. Piano piano però, pare che questa posizione sia diventata scontata, un non detto assunto fideisticamente e così è passato paradossalmente sempre più in sordina:...
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