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Note bandite. Stragi di stato, Stazione di Bologna 1

Note bandite. Stragi di stato, Stazione di Bologna 1
In questi giorni il processo per la strage di Bologna del 2 agosto 1980 sta arrivando ad una fase conclusiva. Oltre ad accertare le responsabilità di un ulteriore esecutore materiale, si farà riferimento anche ai mandanti, organizzatori e sovvenzionatori, ormai deceduti. Una manciata di brani per non dimenticare i morti, i feriti e i depistaggi di quello che fu il più grave attentato terroristico in Italia dal dopoguerra. Le canzoni restano, non passano e, proprio come le lancette dell’orologio sopra la sala d’aspetto di seconda classe, rimanendo ferme ricordano e non depistano. 1 Nabat – Non c’è Spazio I Nabat... Leggi tutto

Tre libri che raccontano la musica sbagliata. Tempi che vivono ancora.

Tre libri che raccontano la musica sbagliata. Tempi che vivono ancora.
Qualche tempo fa vi raccontavo del mio spaesamento, della mia confusione, del mio sentirmi fuori posto attraverso gli anni Sessanta che col tempo sono diventati gli anni Settanta e poi gli Ottanta e infine il millennio nuovo. Ho accumulato dentro in testa, dal mio punto di vista di bambino e poi di sbarbo e poi di adulto e adesso di vecchio & pensionato, gli anni di lavoro di mio padre al Petrolchimico, il primo disco che ho comprato (il secondo lp dei Led Zeppelin appena uscito, consumato a forza di ascolti su di una fonovaligia del Reader’s Digest) e la... Leggi tutto

Note bandite. Diritto all’abitare #1 La casa è di chi l’abita

Note bandite. Diritto all’abitare #1 La casa è di chi l’abita
In un mondo in cui c’è chi può comprarsi interi quartieri, esiste anche chi vive una grave deprivazione materiale: qui il diritto all’abitare non è da dare per scontato. Un tema ancora oggi scottante, che nella musica ha trovato cantori e sostenitori, dalle ballate sulle occupazioni degli anni ’70, fino all’hip hop degli squat di fine millennio, per poi approdare agli ultimi decenni. Se però ripercorriamo a ritroso le canzoni per il diritto alla casa, possiamo arrivare sino alle origini della canzone anarchica in lingua italiana. Infatti il primo canto anarchico composto da un italiano, “Dimmi buon giovine” del 1873,... Leggi tutto

Non mi chiedere se ho vinto se ho perso. “Questi anni”

Non mi chiedere se ho vinto se ho perso. “Questi anni”
Nel corso del 2021 mi sono impegnato con Alberto, Gianpiero e Sergio, tre vecchi miei amici aostani, a realizzare Questi Anni. Sì, i Kina. Proprio loro. Quanti anni, questi anni. Come ho avuto modo di raccontare anche qui, sin dai nostri incontri frettolosi e traballanti nei primi anni Ottanta, malgrado la distanza geografica fra nordest e nordovest e le fortune altalenanti, non ci si è praticamente persi di vista. Fortune altalenanti di noi tutti, mica solo le mie: anche loro proprio come me sono stati costretti a smettere, a cambiare, a ripensare e a ripensarsi. La realizzazione del documentario Se... Leggi tutto

Un Virus si aggira per Milano: il punk è rumore (1982-1989)

Un Virus si aggira per Milano: il punk è rumore (1982-1989)
“Virus – il punk è rumore 1982-1989” a cura di Giacomo Spazio e Marco Teatro (Goodfellas edizioni). In questi anni sono usciti diversi libri che ricostruiscono le vicende della casa occupata di Via Correggio 18 a Milano (1975- 1984), spesso con il focus sull’esperienza del “Virus” (ospitato nell’occupazione dal 1982). La prima ricostruzione è stata, nel 1996, “Costretti a sanguinare, racconto urlato sul Punk”, di Marco Philopat (Agenzia X), una trasposizione in forma narrativa delle vicende del “Virus”. Nel 2017 è uscito “Le radici del glicine. Storia di una casa occupata” di Massimo Pirotta (Agenzia X) che raccoglie le testimonianze... Leggi tutto

Fake news. Gli anarcopunk hanno inventato l’autoproduzione.

Fake news. Gli anarcopunk hanno inventato l’autoproduzione.
A tavola con alcuni amici si parlava qualche sera fa di spaesamenti. Il casino, il casino vero, per chi come me aveva vent’anni negli anni Settanta è stato prendere coscienza che i confini del mondo si stavano allargando velocemente, forse un po’ troppo per le nostre abitudini. La strada, il quartiere, il paese, la provincia, il giro di amici, i compagni di scuola, il tuo gruppo musicale, i libri e i giornali che leggevi, i cineforum e le manifestazioni, tutto stava diventando troppo lento e troppo stretto. Ricordo che era improvvisamente tutto inadeguato alle mie aspirazioni, un orizzonte soffocante. Ed... Leggi tutto

Recensioni: “Note bandite”

Recensioni: “Note bandite”
L’Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana, Cucine del Popolo, Edizioni Bruno Alpini e stella*nera hanno ideato e dato alle stampe una pubblicazione che raccoglie gli articoli dei primi tre anni di attività della rubrica Note Bandite. Con la prefazione di Marco Pandin, nota firma di A Rivista Anarchica, contiene i pezzi scritti da En.Ri-Ot nella rubrica apparsa su Umanità Nova dal 2018. La rubrica Note Bandite è nata per creare una sorta di colonna sonora al giornale, proponendo un pugno di canzoni per volta con cui raccontare, spolverare o approcciare fatti e movimenti legati all’anarchia tramite delle canzoni. Attraverso strofe... Leggi tutto

Il futuro è in buone mani

Il futuro è in buone mani
Quando avevo scritto su queste pagine del Canzoniere Grecanico Salentino ho usato una frase che pensavo fosse mia ma che presto mi sono accorto mi era rimasta incastrata dentro in testa. In uno dei suoi ultimi scritti, già ultraottantenne, il poeta-neurologo inglese Oliver Sachs confessava: “Mi rallegro quando incontro dei giovani dotati (…), sento che il futuro è in buone mani” (My Own Life, 2015). Nel mio piccolo, per molti versi sento di condividere profondamente la sua gratitudine transgenerazionale, segnale esplicito di quella pacifica predisposizione d’animo con la quale Sachs ha saputo punteggiare amorevolmente e con generosità i propri scritti... Leggi tutto

La pipì di Dio

La pipì di Dio
Ho comprato al buio “F#A#∞” – il loro primo album nel 1998 – spinto all’acquisto da alcuni compagni solitamente ben informati che me li avevano descritti come “un gruppo anarchico” canadese. Non li avevo mai sentiti ed era stata quella definizione ad avermi incuriosito: nel 1998 avevo quarantun’anni, mi ritrovavo in spalla un carico di famiglia e di brutti pensieri che si era venuto a sostituire al mio mondo precedente fatto per buona parte di concerti viaggi e autoproduzioni e cazzeggi. Insomma avevo cambiato vita e nell’inciampare in un disco di “un gruppo anarchico” mi sorprendeva piacevolmente ci fosse ancora... Leggi tutto

Morti di stato. Franco Serantini 1

Morti di stato. Franco Serantini 1
Il 7 maggio del 1972 Franco Serantini muore a vent’anni nel carcere di Pisa. Due giorni prima, durante un corteo per impedire un comizio missino, era stato circondato e malmenato dalla celere sul lungarno Gambacorti. Il ragazzo aveva origini sarde ed era orfano: aveva vissuto in vari istituti del Paese fino ad arrivare a Pisa dove incominciò ad annusare l’aria di vari ambienti politici. Aderirà al gruppo anarchico “Giuseppe Pinelli” e parteciperà alle lotte di quel periodo. A Franco nel corso degli anni sono state dedicate tante canzoni che raccontano la sua breve vita e i suoi sogni. Tre canzoni... Leggi tutto

Quei vecchi dischi, oggi

Quei vecchi dischi, oggi
Con l’avanzare dell’età mi sono accorto che piuttosto spesso, nel parlare con amici e compagni dei nostri diversi orientamenti e preferenze musicali, si tende a dare agli ascolti della giovinezza un valore particolare. Se ne parla come se il gusto nel rapportarsi alla memoria avesse subito l’influenza importante e profonda dell’affetto. A questo, il tempo che passa aggiunge quella che è una distorsione percettiva, nel senso che i dischi di quando avevamo vent’anni ci sembrano invariabilmente i migliori: sono quelli che ci smuovono i sassi dentro, quelli di cui da qualche parte abbiamo scolpito le parole, quelli di cui avvertiamo... Leggi tutto

Non calpestare questa terra, se non la rispetterai

Non calpestare questa terra, se non la rispetterai
In una valle del nord-ovest d’Italia è stato ideato un progetto faraonico per traforare la montagna e collegare Torino a Lione con un treno ad alta velocità. In quella valle dall’inizio dei lavori è però nata un’opposizione che prosegue ormai da anni e la premessa assomiglia molto all’incipit delle storie di Asterix e Obelix. Analogamente alla resistenza del villaggio gallico dei fumetti contro i Romani, in Val di Susa il popolo No Tav deve fronteggiare partiti, magistratura, forze dell’ordine e media. L’11 marzo del 1995 si tenne a Firenze la prima manifestazione contro l’alta velocità, con delegazioni da tutto il... Leggi tutto

Musica e femminismo

Musica e femminismo
Awawe è un collettivo politico, composto da donne migranti latinoamericane, attivo a Trieste da qualche anno. Tra i loro attuali progetti, la raccolta e diffusione di una serie di interviste a cantanti e musiciste femministe. In America Latina si trovano 14 dei 25 paesi con più alto numero di femminicidi per abitanti al mondo: un continente dove il maschilismo e il post colonialismo opprimono costantemente le donne e le persone che si identificano con le diverse categorie LGBTIA+. Per denunciare la violenza di genere subita costantemente e la re-vittimizzazione sociale, giudiziaria e statale, il 3 giugno 2015, 300.000 persone... Leggi tutto

Rumore rosa

Rumore rosa
“C’è sessismo nella musica? In che modo viene discriminata artisticamente la donna oggi? Perché nei cartelloni di eventi musicali c’è una preponderanza di presenza maschile? In questo libro potrete farvi un’idea attraverso la voce delle dirette interessate di come è la situazione in Italia, perché si parla ancora di sessismo nella musica ed in che modo è possibile scardinarlo…” Come il precedente “Riot not quiet” e per certi versi anche in misura più incisiva di quanto era stato realizzato in quel libro, il nuovo lavoro di Laura Pescatori “Femita” si dimostra un’ottima occasione per far riflettere noi maschietti. Nodo focale... Leggi tutto

Piazza Fontana 1

Piazza Fontana 1
Il pomeriggio del 12 dicembre 1969 esplodeva alla Banca dell’Agricoltura a Milano un ordigno che ferì 87 persone e ne uccise 17. Gli anni Settanta iniziano con qualche settimana di anticipo. Un decennio passato alla Storia come “di piombo”, ma furono anche gli “anni di tritolo” ed in generale dei mille misteri del Bel Paese. Tante le canzoni che hanno contribuito a raccontare la verità, perché Valpreda è innocente, Pinelli è stato assassinato e la strage è di Stato. 1 ANTONIO CATACCHIO RICORDATE BRAVA GENTE Antonio Catacchio fece parte del Nuovo Canzoniere Milanese: appassionato di canzoni popolari e di protesta,... Leggi tutto
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