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Rojava. Imminente rischio di invasione turca

Rojava. Imminente rischio di invasione turca
Ieri la Casa Bianca ha diffuso un comunicato sull’accordo raggiunto con la Turchia, per l’istituzione di una “fascia di  sicurezza” lungo il confine Nord della Siria e ad est dell’Eufrate. Trump ha annunciato il ritiro delle truppe statunitensi dal Nord della Siria. Di fatto un via libera alla Turchia, che non ha mai fatto mistero delle proprie mire espansionistiche nelle zone controllate dalle milizie YPG e JPG a difesa della rivoluzione confederale, femminista ed ecologista, cominciata nel luglio del 2012. Il piano è chiaro: ripetere l’operazione che due anni fa ha condotto all’occupazione di Afrin, dopo aver ottenuto il via... Leggi tutto

Modifiche ai decreti sicurezza? Una tempesta in un bicchiere d’acqua

Modifiche ai decreti sicurezza? Una tempesta in un bicchiere d’acqua
Il 5 agosto di quest’anno il senato ha approvato in maniera definitiva il pacchetto sicurezza bis varato dal governo giallo-verde. Una settimana dopo il ministro dell’Interno ha sfiduciato il governo. Aveva incassato quello che voleva e giocava la carta elettorale. Calcolo sbagliato, autogoal: si costituisce una nuova maggioranza che da vita ad un governo Giallo-Rousseau. Il governo, la cui componente PD e LEU pareva puntare ad una cancellazione dei due decreti sicurezza, in realtà si limiterà a qualche ritocco. Poco, quasi nulla. La sostanza resta la stessa e disegna un quadro di criminalizzazione delle insorgenze sociali e persino della mera... Leggi tutto

Erdogan minaccia il Rojava

Erdogan minaccia il Rojava
Nuova minaccia del governo turco al Rojava. Erdogan, non pago dell’invasione di Afrin e della zona cuscinetto di 5 chilometri concordata con gli Stati Uniti, aspira ad annettere un’area di 30 chilometri lungo l’intero confine tra la Turchia e la Siria del Nord. La zona è controllata militarmente dalle milizie del confederalismo democratico siriano, che difendono la rivoluzione in atto nell’area. Per ora il presidente turco si limita alle minacce, ma è probabile che, se non otterrà nulla, se non un silenzio assenso, potrebbe sferrare l’attacco a fine mese, per annettere il Rojava e fare una pulizia etnica simile a... Leggi tutto

Egidio. Morto in carcere a 82 anni per “solidarietà”

Egidio. Morto in carcere a 82 anni per “solidarietà”
Egidio aveva 82 anni. É morto lo scorso 6 settembre. É stato trasportato in terapia intensiva quando ormai era allo stremo. Lo scorso 18 dicembre è stato rinchiuso in carcere nonostante l’età e il tumore ai polmoni. In carcere le sue condizioni sono peggiorate in fretta. In infermeria c’era una sola bombola ad ossigeno: i pazienti dovevano dividersela. Non sapremo mai se Egidio fosse al corrente di commettere un reato. Aiutare una persona ad entrare in Italia, per lui, emigrato in Argentina a 17 anni e operaio in giro per il mondo per decenni, doveva essere una cosa normale. Egidio aveva alle spalle una vita di duro lavoro in... Leggi tutto

Ogni tempesta comincia con una singola goccia

Ogni tempesta comincia con una singola goccia
Il 23 marzo è caduta l’ultima roccaforte dello Stato Islamico in Siria, Baghouz, lungo il vecchio confine con l’Iraq. Una vittoria costata molte vite, per cui sono cadute molte compagne e molti compagni. Solo pochi giorni prima, il 18 marzo, è stato ucciso proprio a Baghouz Lorenzo Orsetti, anarchico fiorentino di 33 anni, caduto con un’unità araba in un’imboscata durante un’operazione. Era membro della formazione Tekoşîna Anarşîst (Lotta Anarchica) sotto il nome di Tekoşer Piling. Domenica 31 marzo ci sarà una manifestazione nazionale a Firenze, con ritrovo alle ore 15 in Piazza Leopoldo, a Rifredi. Gli anarchici saranno presenti per... Leggi tutto

Carmagnola: il Comune vieta "Bella Ciao", il Coro Moro va via

Carmagnola: il Comune vieta "Bella Ciao", il Coro Moro va via
Il Coro Moro nasce nelle Valli di Lanzo dall’incontro tra attivisti antirazzisti e No Tav e un gruppo di giovani rifugiati ed immigrati africani. Oggi è una realtà conosciuta in tutto il Piemonte, per il suo repertorio di canzoni popolari piemontesi e di lotta. La scorsa domenica avrebbero dovuto esibirsi alla Fiera del Peperone di Carmagnola con il loro consueto repertorio. Tra le tante c’è sempre “Bella ciao”. Il Comune di Carmagnola, non nuovo a queste uscite, chiede ai ragazzi del Coro di cancellare dalla scaletta la canzone simbolo della resistenza al fascismo. L’assemblea del Coro rifiuta e preferisce ritirarsi.... Leggi tutto

Tra crisi, rivolta sociale e jihad

Tra crisi, rivolta sociale e jihad
Le prime elezioni municipali dopo “Rivoluzione dei gelsomini” si svolgeranno entro la fine dell’anno. Lo ha dichiarato la scorsa settimana il presidente della repubblica Beji Caid Essebsi, in discorso alla nazione, che ha toccato i principali nodi problematici emersi dalle piazze. E che ha nel mancato decentramento del potere verso le amministrazioni locali – previsto dalla nuova Costituzione – uno dei suoi nodi. Rabbia e richieste di «pane e dignità» tornano ad infiammare le zone interne del paese, svantaggiate rispetto alla costa. Una protesta sociale simile a quella che nel 2011 partì da Sidi Bouzid per travolgere il paese e... Leggi tutto

Un muro intorno al Paradiso. Case e quartieri fortificati in Brasile… e in Italia?

Un muro intorno al Paradiso. Case e quartieri fortificati in Brasile… e in Italia?
Nei giorni scorsi sulla Tribuna di Treviso è comparsa la notizia della nascita di un quartiere fortificato sul modello “americano”. In apparenza niente di nuovo: recinzioni, villette, giardino privato, ingresso riservato ai residenti, sorveglianza. Di posti simili se ne incontrano altri: la caratteristica del “Borgo San Martino” a Santa Bona è l’esplicita intenzione di replicare modelli tipici degli States o dell’America Latina. All’interno, oltre al giardino e alla piscina, c’è anche un supermercato. Il muro e il cancello d’ingresso celano alla vista l’area. La provincia di Treviso in questi anni è stata spesso all’avanguardia nella paranoia securitaria e nell’ansia di... Leggi tutto

Olga e le altre. Dalla violenza in casa alla violenza di Stato

Olga e le altre. Dalla violenza in casa alla violenza di Stato
Tante, troppe, le donne che faticano a liberarsi da una relazione violenta. Il ricatto dei figli, la mancanza di un reddito proprio, le minacce di morte rendono difficile riprendersi la propria vita. I tribunali che indagano le vite delle vittime, gli assistenti sociali che scrutano la quotidianità di chi dice no alle botte, agli stupri, alle umiliazioni condiscono il tutto del sapore acre dell’aceto. Per le migranti senza documenti la strada è una salita ancor più ripida. Per molte il permesso di soggiorno è legato al quello del marito, per tutte le altre, se perdi il lavoro perdi il permesso.... Leggi tutto

Gli immigrati sono il bancomat della Libia

Gli immigrati sono il bancomat della Libia
Gli accordi sull’immigrazione sottoscritti dal governo italiano e da quello libico il 2 febbraio, fatti propri dall’Unione Europea il giorno successivo, mirano a riprodurre la situazione del 2008 e del 2009, quando un patto simile venne sottoscritto dal governo Berlusconi e dal governo Gheddafi. Quell’accordo costò all’Italia una condanna della Corte Europea per i diritti umani, che riempì le pagine dei quotidiani per un giorno. Il costo, in vite umane, è difficile farlo, perché il Mediterraneo e il deserto ingoiano le loro vittime nel silenzio e nella lontananza. Nelle prigioni libiche torture, stupri, compravendita di prigionieri è la norma. Per... Leggi tutto

Il pacchetto di Minniti su immigrazione e “sicurezza urbana”

Il pacchetto di Minniti su immigrazione e “sicurezza urbana”
Sul fronte della guerra ai poveri il governo si è dotato di nuove armi. Sebbene non ci siano ancora i testi dei due nuovi decreti legge su immigrazione e sicurezza urbana approvati dal Consiglio dei ministri, il senso dell’operazione è chiaro. I CIE cambiano nome e diventano CPR, centri per il rimpatrio, ma la sostanza non cambia. Ce ne sarà uno per ogni regione. L’unica novità è che dovrebbero essere più piccoli e sorgere lontani dai centri urbani, “vicini agli hub di comunicazione”. Oggi quelli rimasti aperti dopo le rivolte sono solo quattro. Minniti ha annunciato che i fondi per... Leggi tutto

La violenza della polizia, la sommossa di Bobigny

La violenza della polizia, la sommossa di Bobigny
‬Parigi è grande catino urbano.‭ ‬Intorno ribollono le periferie.‭ ‬Lo sa bene il presidente francese,‭ ‬Francois Hollande,‭ ‬che è corso al capezzale di Theo,‭ ‬il ragazzo di Aulnay Sous Bois,‭ ‬pestato e stuprato con un manganello durante un‭ “‬normale‭” ‬controllo di polizia.‭ ‬Hollande,‭ ‬un presidente stracotto,‭ ‬arrivato a fine mandato con livelli di popolarità bassissimi,‭ ‬sperava di metterci una toppa.‭ ‬Non ci è riuscito.‭ ‬Nonostante le dichiarazioni del ministro dell’Interno,‭ ‬nonostante gli stessi appelli di Theo e della sua famiglia,‭ ‬le periferie hanno cominciato ad accendersi.‭ ‬Non è il fuoco delle rivolte del‭ ‬2005,‭ ‬quando l’incendio si estese a tutta... Leggi tutto

L'onda giustizialista

L'onda giustizialista
Per sette giorni la Romania è stata attraversata da imponenti manifestazioni popolari. Ogni giorno una folla crescente, con i colori della bandiera nazionale, ha dato vita ad una protesta, che, per ampiezza, è stata paragonata con le lotte che provocarono la caduta del dittatore Nicolae Ceausescu. I manifestanti hanno chiesto,ed ottenuto il ritiro di un decreto, che sebbene ufficialmente varato per contrastare il sovraffollamento carcerario, è stato considerato un regalo ai politici ed imprenditori accusati di corruzione. Tra loro anche politici molto vicini all’attuale coalizione di governo. Nonostante il governo del socialdemocratico Sorin Grindeanu abbia ceduto, le proteste non sono... Leggi tutto

Candidati e manganelli

Candidati e manganelli
Le primarie del partito socialista hanno avuto un esito inatteso: il candidato alle elezioni sarà Benoît Hamon. L’ex ministro dell’istruzione ha sconfitto le primarie l’ex primo ministro Manuel Valls nel ballottaggio del 29 gennaio. Hamon è considerato un candidato di “sinistra”, espressione del disagio di fronte alle politiche sociali e securitarie del suo partito, che oggi rischia di fare la fine del Pasok greco, a lungo primo partito ellenico, polverizzato dalle politiche sociali antipopolari. La vittoria di Hamon potrebbe dare una spinta al candidato centrista Emmanuel Macron, in corsa per la presidenza contro il conservatore François Fillon e la candidata... Leggi tutto

L’onda rosa. Il grande corteo delle donne a Roma

L’onda rosa. Il grande corteo delle donne a Roma
Quando la marea sale nei paesi affacciati sull’Oceano, comincia piano, piano, piano. Poi diventa impetuosa e in breve copre tutto. In questi mesi prima del corteo del 26 novembre abbiamo visto la marea salire. Sembrava una quieta marea mediterranea, destinata ad allontanare di qualche metro il bagnasciuga. Poi, passo dopo passo, assemblea dopo assemblea chi ha attraversato il percorso di “non una di meno” ha visto crescere una marea forte, di quelle che mutano il profilo della costa, assediando le roccaforti del potere ancorate a terra. A Roma è dilagata come solo l’Oceano sa fare. Centomila, duecentomila donne sono scese... Leggi tutto
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