Search

Un campo d’internamento fascista e badogliano

Un campo d’internamento fascista e badogliano
IL CAMPO A Renicci d’Anghiari, nella Valtiberina toscana, si trovava uno dei peggiori campi d’internamento d’Italia per numero di reclusi e per i comportamenti tenuti dal personale di sorveglianza. Destinato ad accogliere fino a novemila prigionieri di guerra, è adibito agli internati civili pur rimanendo sotto l’amministrazione militare. All’arrivo degli antifascisti italiani (anarchici in gran parte) già confinati a Ventotene – dopo il 25 luglio 1943 – vi si trovavano rinchiusi in 4.500, tutti ‘ribelli’ deportati dalla Jugoslavia catturati nei rastrellamenti, talvolta accompagnati dalle famiglie. Ben 500 i militari addetti alla sorveglianza. Il regime di vita, secondo le testimonianze degli... Leggi tutto

Campo97, testi di Paola Brolati, disegni di Fabio Santin, Cleup e Fuoriposto

Campo97, testi di Paola Brolati, disegni di Fabio Santin, Cleup e Fuoriposto
Nel numero 27 di Umanità Nova dello scorso anno avevo tentato di descrivere, non solo storicamente, il Campo di Internamento 97 di Renicci d’Anghiari, ma non è facile far capire come potesse essere la vita di un internato, non solo i suoi patimenti ma anche i pensieri i sogni e le speranze. Ma soprattutto rimane difficile descrivere la rabbia e il senso di tradimento quando gli antifascisti anarchici, all’alba della liberazione, passarono dal confino politico sulle varie isole del territorio all’internamento nel continente; di come dopo la dura lotta contro il fascismo furono nuovamente etichettati come “soggetti pericolosi” anche dal neonato... Leggi tutto

Renicci di Anghiari. Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo.

Renicci di Anghiari. Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo.
Con in testa ancora i canti e le giornate passate alla Rocca – vedi UN n. 25 – decidiamo di tornare verso casa perdendoci nella Toscana. Mentre percorriamo strade alternative e paesini mai sentiti, Cerchiaia, Colonna di Grillo, Palazzo del Pero, arriviamo nei pressi di Anghiari. All’approssimarsi della collina su cui si poggia “uno dei borghi più belli d’italia” veniamo accolti dal cartello che ricorda la famosa battaglia combattuta il 29 giugno 1440 tra le truppe milanesi dei Visconti ed una coalizione comprendente la repubblica di Firenze, quella di Venezia e lo Stato Pontificio. La voglia di fermarmi mi assale,... Leggi tutto