Morire non si può in aprile
Milano, 15 aprile 1919. A poche settimane dalla loro fondazione i Fasci di combattimento, assieme a gruppi armati di nazionalisti, militari e interventisti, mostrano la loro vocazione reazionaria, antiproletaria e sessista, sparando su un corteo di anarchici e “spartachisti”. Uccidono la giovane operaia Teresa Galli e altri due lavoratori e, successivamente, devastano la redazione del quotidiano socialista “Avanti!”. E’ il debutto dello squadrismo “tricolorato” e l’inizio della “controrivoluzione preventiva”, finanziata dal padronato e protetta dall’apparato statale. A cento anni di distanza, la presente ricerca si propone di ricostruire antefatti, dinamiche, moventi del primo episodio della lunga guerra civile e di classe, mettendo in luce protagonisti, vittime, assassini,...
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